E’ comodo, molto comodo, continuare con la narrazione di un Paese che avrebbe vissuto al di sopra delle proprie possibilità, della perdita di produttività perché non lavoreremmo abbastanza, dell’imprenditore che non pagherebbe le tasse, degli sprechi presunti della pubblica amministrazione. Insomma, questa narrazione dell’Italia come il Paese della mafia, dei mandolini, delle cicale e di Pulcinella. Non solo: come sopra richiamato, il nostro Paese ha avuto una variazione negativa di spesa pubblica per un quarto di secolo. Non solo: ha incrementato tagli dal 2000 a oggi in settori come l’ambiente, l’istruzione, la sanità, l’agricoltura, i trasporti, la biodiversità. Ciò che in molti non sanno è che proprio negli anni dal 1970 al 1982 in cui cresceva il nostro risparmio e la produttività degli italiani, guarda caso aumentavano le spese dello Stato in un settore ben preciso: l’azione e gli interventi nel campo economico (fonte: elaborazione Master BANK research, che è la mia scuola per commercialisti, su dati MEF, cioè Ministero Economia e Finanza, ragioneria generale dello Stato).

Qualcuno mi dice ‘Ah, ma lei parla sempre di cose vecchie’. Può darsi, ma sarà una mia libera scelta parlare di quello che voglio? Siete liberi di non ascoltarmi più. Io vi dico queste cose perché per me sono le più importanti. Io ci credo perché ho dedicato tutta la mia vita a studiare queste cose e perché come voi mi sono fatto indottrinare per 5-10 anni (ero un ragazzo, andavo all’università) da frasi come ‘abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi’, ‘noi non paghiamo le tasse’, ‘noi facciamo gli sprechi’, ‘gli imprenditori non sono onesti’, ‘i lavoratori italiani sono gente che sta a casa e non timbrare il cartellino’, gli abusi etc. Tutta una narrazione che serviva a farci vivere come italiani nel senso di colpa. Per me non c’è un argomento più importante di questo: se vogliamo veramente risvegliarci, se vogliamo veramente dire basta a questo stato di cose, dobbiamo prima di tutto studiare il passato; se non studiamo quello che è successo venti, trenta o quarant’anni fa, quando sono nati i problemi, ma veramente pensate che sia la Meloni che li risolva, o Salvini o Renzi o chiunque oggi?

Se non andiamo a scardinare quel sistema che è stato creato venti, trenta, quarant’anni fa, un sistema di economia pianificata, un sistema di crisi scritta a tavolino perché la crisi è la vostra, non è quella delle banche centrali e dei loro padroni, che sono banche private e speculative… Avere tolto il governo della moneta, che era pubblica… Ma cosa c’è di più importante di capire perché non arrivano i soldi nelle vostre tasche? Almeno capire, almeno la consapevolezza, se no sentite il telegiornale e sentitevi i dibattiti politici.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi