Il primo grande ingannoil debito pubblico.

Il secondo grande inganno: l’euro.
Vi hanno raccontato che siamo in crisi e che è una crisi globale dovuta ad un fatto episodico della finanza. Sono b*lle. Non c’è stata nessuna crisi ma un cambiamento deliberato e pianificato di sistema economico.

Tale cambiamento, si sapeva benissimo, avrebbe subito contraccolpi perché insostenibile. Infatti, la cosiddetta “crisi” non è una cosa nuova ma nota e prevedibile. La crisi della struttura europea è stata generata da un meccanismo, già sperimentato più volte in passato, che ha portato i paesi periferici ad entrare in crisi tutte le volte che si è verificato uno shock esterno.

Ad esempio: la crisi finanziaria americana che poi ha causato il fallimento Lehman Brothers. Il fallimento Lehman Brothers è infatti il cerino che fa esplodere l’esplosivo, non è l’esplosivo. L’esplosivo è stato il secondo grande inganno: l’euro. Questa è stata la favola dell’Unione Europea.

Trovate tutto nel libro “Le mostruose bugie dell’economia. Dette perché l’ignorante rimanga schiavo” che è in bundle con un altro saggio dal titolo “C’era una volta il mondo della sovranità monetaria”.

Che cos’era il mondo della sovranità monetaria? Se voi guardate gli oltre 130 film che Vittorio Gassman ha realizzato scoprirete che c’è un Italia, quella che viene descritta come l’Italia della “liretta”. Se voi andate a vedere i film che hanno rappresentato il dopoguerra italiano dal 1946 fino praticamente al 2000 quando muore Gassman (poco prima dell’introduzione dell’euro) notate cinematograficamente il declino di un paese.

Un paese che prima è il paese della rinascita e del boom industriale e poi trovate quei dati che vengono rappresentati in modo artistico e che io vi leggo invece dal punto di vista economico: cioè un paese che sta avviandosi al fallimento perché ha tradito lo spirito del rispetto di quell’impresa e di quei liberi professionisti che hanno consentito la rinascita del nostro paese.

Malvezzi Quotidiani – Pillole di Economia Umanistica con Valerio Malvezzi