Con le bollette alle stelle che non accennano a diminuire, sono in molti a prevedere un autunno e un inverno complessi per i cittadini italiani. E c’è chi, addirittura, non esclude la possibilità di sobillazioni, anche perché le avvisaglie non mancano. In Italia, infatti, si sta organizzando il movimento ‘Io non pago’, sulla falsariga di quello nato nel Regno Unito col nome ‘Don’t Pay’. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il Governo attuale e quello che uscirà dalle urne il 25 settembre rispetto alla difficile situazione economica attuale. Per Matteo Gracis, giornalista indipendente e fondatore de L’Indipendente, “sarebbe importantissimo che questa iniziativa diventasse un vero e proprio movimento di disobbedienza civile, ma non so se succederà. È una sorta di tempesta perfetta, infatti secondo me i cittadini italiani non si rendono minimamente conto della situazione e di quello che avverrà nei prossimi mesi: a ottobre-novembre ci sarà uno sfacelo in Italia. Allora la questione dello sciopero fiscale diventa quasi obbligatoria, succederà probabilmente anche in maniera fisiologica, naturale, disorganizzata probabilmente, ma succederà per forza di cose. Sarebbe bello evitare queste cose in una democrazia, in uno Stato evoluto e civile, ma nel momento in cui le istituzioni non ascoltano più i cittadini e le necessità, e anzi li utilizzano sempre di più come schiavi, è chiaro che lo sciopero fiscale diventa quasi obbligatorio”.

Mentre le famiglie finiscono sul lastrico, ENI incassa

Stiamo mandando soldi per comprare armi, stiamo regalando soldi in giro, si parla ancora di grandi opere, contemporaneamente aziende, famiglie e imprenditori sono, nel vero senso della parola, alla canna del gas e non riescono a pagare le bollette. Ma di cosa stiamo parlando? Non ha senso tutto questo. E intanto vediamo l’ENI che fa il 700% in più di utile rispetto all’anno scorso, quando la guerra non c’era, commerciando le materie che riguardano la guerra, e ci dicono che il prezzo è andato su a causa della guerra: b*lle! Stiamo parlando di speculazioni, di una truffa legalizzata di cui il complice principale è il Governo italiano: ricordiamo che il Governo italiano ha il 30% di proprietà dell’ENI. E allora tutti questi utili chi se li sta mettendo in tasca, mentre i cittadini italiani non arrivano a fine mese e chiudono palazzetti, palestre, scuole, aziende, negozi? Di fronte a questo è il minimo parlare di sciopero fiscale“.

“Signori, lo Stato non c’è più”

Invito i cittadini a organizzarsi, a prepararsi un piano B e un piano C, a fare rete, bisogna tornare a mettersi in contatto nella propria comunità, nei propri paesi, nei propri quartieri. Perché signori, lo Stato non c’è più, il Governo non c’è più, ci sono questi che pensano a mantenere lo status quo e ad andare avanti per gli affari loro mentre i cittadini sono lasciati a sé stessi. Bisogna rimboccarsi le maniche e uscirne in qualche modo perché altrimenti se aspettiamo il salvatore della patria, il nuovo guru che arriverà a salvarsi, non ne usciremo mai”.