Fermare gli sprechi e le speculazioni delle Casse previdenziali, “uno scandalo permanente che ha esasperato i difetti dell’era delle privatizzazioni”. Tutto per ottenere maggiore serietà e trasparenza. L’Onorevole Pino Cabras spiega la proposta di legge del suo partito, Alternativa.

“Oltre che un convegno, ci sarebbe da fare uno spettacolo teatrale che racconti con una serie di esempi le assurdità incredibili e i cinismi che hanno picconato la previdenza e il potere d’acquisto di milioni di persone. E non è un caso che tutta la vicenda sia nata circa trent’anni fa. Questo è un trentennio in cui si è favorita una certa privatizzazione in nome di un’ideale neoliberista che dovrebbe aumentare l’efficienza, ma che in realtà ha seguito logiche particolaristiche. Tutte le 19 Casse di Previdenza sono storie di privati che diventano una cappa rispetto al dinamismo, quindi protezione di interessi particolaristici, a danno sia di lavoratori che pensavano di aver affidato a una dimensione più protetta i propri risparmi e la propria previdenza, sia delle generazioni successive”.

Il danno è stato fatto soprattutto alle nuove generazioni: tante professioni, che erano luoghi di prestigio del lavoro in Italia, sono via via degenerate, diventando luoghi di insicurezza, di non indipendenza. Un giornalista che si trova all’interno di un meccanismo in cui non ha un buon salario diretto (né tantomeno uno differito) si trova a essere infinitamente ricattabile ed esposto a questi risanamenti dei buchi del bilancio che vengono fatti in cambio di una chiusura di queste piccole caste che si sono formate nelle Casse di Previdenza (e che vorranno perpetuare la loro condizione)”.

“Io sono convinto che intimamente molti di questi gestori, che dovrebbero avere delle competenze e delle qualità finanziarie notevoli, pensino anche di essere dei benefattori, che meritano quindi il loro ruolo perché se lo sono conquistato. Questo sistema è davvero difficile da scardinare se non si interviene pesantemente in modo univoco con la legge: quello che è mancato in questi trent’anni è proprio la legge. Tutto questo si accompagna a una caduta dei salari in Italia rispetto agli altri Paesi dell’Unione europea, ma se andiamo a vedere il salario differito (quindi la previdenza), siamo di fronte a una catastrofe. Servono universalità, trasparenza, tutela degli iscritti, solvibilità e sobrietà: siamo in una situazione da fine Impero, scene che potrebbero essere descritte da Marziale o altri autori latini.