Con 410 voti favorevoli e 49 contrari, ieri la Camera dei deputati ha approvato con voto di fiducia il Decreto Legge 50/22 (cosiddetto ‘Decreto Aiuti’) recante “Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina”. Martedì 12 luglio il testo sarà trasmesso al Senato, che tratterà anche il tema degli incentivi per l’edilizia previsti dal Superbonus 110% e sulla cessione del credito. Francesco Forciniti, in Aula, si è mostrato scatenato.

“È incredibile che una misura nata con le migliori intenzioni per migliorare la resa energetica degli immobili del nostro Paese e, al contempo, per rilanciare il settore dell’edilizia, soprattutto con riguardo alle piccole e medie imprese, sia invece diventata una specie di mannaia verso questo settore, che sta condannando alla morte economica, giuridica e sociale (in qualche caso anche fisica perché è quasi istigazione al suicidio) centinaia di migliaia di imprenditori delle PMI che hanno avuto la sola colpa di fidarsi dello Stato perché hanno fatto degli investimenti, avviato dei lavori, preso commesse, fatto magari delle assunzioni, facendo affidamento sulle norme dello Stato che davano un certo valore a dei crediti, hanno preso questi crediti nella loro pancia. E a un certo punto arriva quello stesso Stato a dirgli che quei crediti, da un giorno all’altro, valevano al massimo per essere usati come carta igienica”.

“In quale Paese civile può succedere che degli imprenditori che fanno affidamento sullo Stato si debbano trovare a un passo dalla riduzione sul lastrico, dalla morte e dal fallimento? È un Paese civile quello che cambia le carte in tavola e che truffa i suoi piccoli imprenditori? Secondo me non può essere un Paese civile quello che tratta così i suoi piccoli e medi imprenditori. Allora io vi dico: se vi fa così tanto schifo questo Superbonus (perché sappiamo che il Governo Draghi è il Governo dell’austerità, della macelleria sociale e del taglio alla spesa pubblica), chiudetelo dall’anno prossimo o fra sei mesi o comunque nel futuro, ma almeno salviamo la vita a quelle imprese che hanno fatto affidamento su delle leggi dello Stato e poi si sono trovati con le carte in tavola totalmente scombinate”.

“Non è possibile sfruttare ogni cosa in questo Paese per massacrare la piccola e media impresa. Ovviamente è un piano, un disegno economico, vedo anche una coerenza in quello che sta facendo Draghi: già da Governatore della Banca Centrale Europa lo diceva, nel 2015 ha rilasciato una dichiarazione in cui diceva che questo Paese non andava perché aveva troppe PMI. E allora tutto diventa una scusa per massacrare e macellare la piccola e media impresa, che sia il Covid-19 (quindi green pass, restrizioni, con cui ammazziamo la piccola e media impresa e il turismo italiano), che sia la guerra (con l’inflazione e i prossimi razionamenti energetici). E anche il Superbonus viene utilizzato, paradossalmente per eterogenesi dei fini, per ottenere l’effetto opposto: non per risollevare il settore della piccola e media impresa edilizia, non per efficientare i nostri immobili, ma addirittura per uccidere tante PMI, magari lasciando campo libero ai grandi“.

“Il Governo fa ridere nel momento in cui ci dice che accoglie come raccomandazione l’impegno a sbloccare la cessione dei crediti: ma quale raccomandazione? Voi dovreste sentirlo come impegno sacro e solenne quello di salvare gli imprenditori che state uccidendo con la confusione che state creando. Ok, avete ucciso il Superbonus con questi cambi di norme ogni due mesi, ma almeno salviamo quelli che hanno i crediti in pancia e che li hanno acquisiti pensando che avessero un valore. Non è un Paese civile quello che cambia così le carte in tavola ai suoi piccoli imprenditori. Lo dico anche al MoVimento 5 Stelle, che ha fatto del Superbonus una battaglia identitaria tenendoci per due mesi qui in Aula, sospesi nel vuoto, in attesa di questo incontro tra Draghi e Conte. Dopo tre giorni di nulla, arriva la fiducia e quindi si tirano i remi in barca e ci si arrende rispetto a ogni richiesta iniziale: state voltando le spalle a tutti gli imprenditori edilizi del Superbonus ai quali avete promesso che vi sareste impegnati, salvo poi arrendervi per amore non so di cosa”.

A questo punto tenere in piedi questo carrozzone di Governo dell’impoverimento non va bene né a voi né al popolo italiano e neanche al Governo stesso perché si stanno ammalando, basta vederglielo nel viso. Questo stillicidio non serve più a nessuno, stacchiamo questa spina, staccatela, lasciamo libero questo Paese di autodeterminarsi, via i banchieri, andassero a fare i banchieri, riappropriamoci del nostro ruolo di politici: la politica deve tornare a decidere la linea in questo Paese, mandateli a casa voi che avete i numeri per metterli almeno in difficoltà altrimenti, se non volete farlo, tacete e risparmiateci i vostri ipocriti piagnistei, se poi gli votate qualsiasi cosa qui in Aula”.