Parliamo della sindrome d’accerchiamento della Russia, della preoccupazione espressa da Putin riguardo all’espansione dei paesi aderenti alla Nato. Tiziana Alterio, giornalista e scrittrice, ha parlato di questo in diretta: “Quando ci fu poi la caduta del Muro di Berlino e le due Germanie furono unificate, con Gorbaciov gli Stati Uniti strinsero un patto, che purtroppo non fu mai messo nero su bianco. Questo patto prevedeva che la Nato non si sarebbe mai spinta al di là dei confini della Germania, quindi la Russia poteva stare tranquilla perché la Nato sarebbe rimasta come era nel 1998”.

A testimonianza della sua teoria la giornalista ha portato una slide che mostra, da una parte l’Europa con le nazioni aderenti alla Nato nel 1998 e accanto nel 2022. Dalla slide si evince come l’Alleanza Atlantica si sia espansa fino ad arrivare quasi a toccare i confini della Russia. Storicamente questo è un nervo scoperto della Russia. Come dice la Alterio: “Quando nacque la Nato nacque anche il Patto di Varsavia (la Nato comunista). Due blocchi, creati durante la Guerra Fredda per difendere ambedue le parti. Mentre il Patto di Varsavia non esiste più, la Nato ha continuato ad esistere nonostante apparentemente non ci fosse più motivo di farlo”.

Per arrivare, infine, alla situazione attuale in cui: “Abbiamo in oltre vent’anni, si vede bene, che da Clinton in poi (con fautori più importanti Clinton e Bush) abbiamo dodici paesi confinanti anche con la Russia, e bisogna pensare che anche la Svezia e la Finlandia stanno per entrare. È una provocazione a tutti gli effetti e ora questa viene chiamata sindrome dell’accerchiamento. I fatti dimostrano che sono stati accerchiati. Putin in tutti questi anni ha allertato i leader europei di queste continue provocazioni. In Germania, ad esempio, quando Putin non le mandò a dire”.