Viviamo oggi nella società dell’astensionismo, o perlomeno la società che si interessa poco o nulla della classe politica attuale. La storia insegna, il popolo italiano ha combattuto per decenni per raggiungere lo Stato di diritto. La Costituzione è la base della democrazia e il diritto di voto dovrebbe essere (oltre a una conquista storica) un dovere civico. Ma, a quanto sembra, le persone che si recano alle urne ormai sono davvero poche: secondo alcune statistiche fornite dal Parlamento Europeo, alle prime elezioni del 1948 parteciparono circa il 90% di tutto il corpo elettorale, invece già dal 2013 la percentuale scende al 70%.

Nel nostro paese è pur vero che votare non è obbligatorio, ma a quali danni stiamo andando incontro per questa scelta (ormai sempre più diffusa) di astensionismo? “Noi ce ne freghiamo dell’aspetto politico però non andando a votare non facciamo altro che dare ragione a chi oggi sta gestendo le nostre vite in maniera personalistica”. Così afferma in primo luogo Paolo Bianchini in diretta, Presidente MIO Italia, che coglie la sottile differenza tra passato e presente in questo frangente: “C’è stata la volontà di appiattire verso il basso la qualità dell’impegno politico e noi oggi ci ritroviamo con Di Maio Ministro degli Esteri”. Nulla togliendo alla persona specifica di Luigi Di Maio, Bianchini evidenzia come oggi alcuni politici si ritrovano a ricoprire ruoli determinanti dal nulla, che modellano (in un modo o nell’altro) il nostro stile di vita, prediligendo lotte di potere al benessere del popolo. La soluzione? “L’invito che faccio agli italiani è di avere più impegno civico”.

“Non si campa soltanto di scelte sanitarie ma le scelte economiche fatte sono devastanti per l’economia intera e per le famiglie che stanno vivendo un momento di grossa difficoltà. Vorrei commentare la notizia di oggi del Ministro Gravaglia, ha detto che le risorse che arriveranno tramite l’immigrazione potrebbero essere di aiuto per il settore turistico. Siamo passati da porti chiusi a porti aperti nel giro di venti minuti. la Lamorgese prima era una criminale, oggi invece sta facendo bene perché i porti sono aperti.

C’è la contraddizione quotidiana di tutte quelle che erano le battaglie dei grandi ‘quadrupedi’ che venivano sbandierati nelle varie campagne elettorali o nei vari governi ma poi alla fine si sono rimangiati tutto tutti. È questa la cosa più squallida di questa politica. Stiamo cercando nuovi schiavi, stiamo importando mano d’opera perché ho bisogno di bassa manovalanza. L’ho chiamata ‘La tratta degli schiavi 2.0’. Il tema oggi non è di dare il reddito di cittadinanza alle persone ma di dargli dignità tramite lavoro. Qui noi oggi abbiamo politici e ministri che gestiscono le nostre vite e in vita loro non hanno mai fatto nulla. C’è stata la volontà di appiattire verso il basso la qualità dell’impegno politico e noi oggi ci ritroviamo con Di Maio Ministro degli Esteri. Noi ce ne freghiamo dell’aspetto politico però non andando a votare non facciamo altro che dare ragione a chi oggi sta gestendo le nostre vite in maniera personalistica. L’invito che faccio agli italiani è di avere più impegno civico”.