Il Genoa sogna la salvezza. Se potesse incontrare avversarie come la Juventus vista a Marassi sarebbe una passeggiata in allegria. Vittoria meritata, per cuore e voglia, sconfitta inguardabile per la squadra di Allegri la cui presunzione non ha ormai più limiti. E’ riuscito nell’impresa di sostituire Vlahovic, umiliandolo un’altra volta, quindi di togliere dal campo Dybala che aveva segnato l’unico gol, bello, ha mischiato per confusione le carte togliendo identità a una squadra già sgorbia di suo, i suoi sostenitori diranno che le scelte sono state effettuate in funzione della prossima finale di Coppa Italia.

Ma questa Juventus non ha corpo, non ha sangue, è figlia dell’arroganza, ha uomini in condizioni paurose, Cuadrado terzino ha sbagliato la qualunque, De Sciglio ha provocato il rigore della vittoria genoana, Rugani è bello senz’anima, Arthur è un errore di brasiliano, poi c’è Kean che secondo le parole di Nedved è uno da 25 gol ma se gioca vicino alla porta, direi quella di uscita. Totale, un disastro che in altri tempi e altri ingaggi porterebbe o alle dimissioni o al licenziamento dell’allenatore, il quale se la gode con i 9 milioni annuali e la fiducia del suo presidente che pensa alla Superleague e festeggia il quarto posto, un risultato che può considerarsi storico, considerate le prestazioni dei bianconeri. Il Genoa ha ritrovato la luce con una storia strana e bella, Criscito aveva sbagliato il rigore da un punto nel derby ma ha trasformato quello da tre contro la Juventus.

Tony Damascelli