Tiene banco il caso peste suina africana. In Italia si allarga l’emergenza che desta profonda apprensione tra le aziende agricole e gli istituti privati di gestione della fauna. Positività al virus registrate soprattutto tra il Piemonte, la Liguria e il Lazio. In quest’ultima regione l’attenzione è focalizzata su Roma, dove è ben la questione legata ai cinghiali che scorrazzano per le strade della Capitale. Qui da pochi giorni è attiva un’ordinanza della Regione Lazio che, oltre ad indire la zona rossa per il parco dell’Insugherata, prevede il divieto di assembramenti ed eventi nei parchi di sua competenza all’interno del Grande Raccordo Anulare, fornisce un numero verde per avvistamenti di carcasse degli ungulati e vieta la possibilità di dargli cibo.

Anche a livello nazionale sono in fase di predisposizione le misure per contenere l’ondata. La linea del Governo sembra andare verso l’abbattimento, giustificata proprio dalla presenza di cinghiali fuori dal loro habitat naturale: “Dobbiamo ridurre i cinghiali per tutelare l’agricoltura ed evitare rischi per l’incolumità dei cittadini”, ha riferito il sottosegretario alla Salute Costa. Replica indiretta a questa presa di posizione è arrivata in diretta dall’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente di Leidaa e sostenitrice di tante battaglie: “Non è realistico, con qualsiasi tipo di prelievo anche quello selettivo, l’obiettivo di ridurre in breve tempo la densità degli animali fino al punto di creare il cosiddetto vuoto, cioè un esempleare per chilometro quadrato”. Come conseguenza dunque “l’infezione continuerebbe ad espandersi e potrebbe essere enormemente favorita da questo genere di intervento”.

L’allerta peste suina è stato affrontato nella quinta puntata di Bau Miao, con Valentina Poggi.