Dati allarmanti sull’occupazione in Italia ▷ Malvezzi: “Non pensavo di trovare numeri così elevati”

La dura realtà dell’economia italiana. Disoccupazione, salario lordo reale ai minimi storici e povertà diffusa. Le percentuali ricavate dai dati ufficiali non mentono.

Nel settembre del 2018 Di Maio gridava orgoglioso: “Abbiamo abolito la povertà“. L’allora vicepresidente del Consiglio, frontman del Movimento 5 Stelle, evidentemente non aveva fatto bene i conti. A distanza di quattro anni i nodi drammatici sono venuti al pettine. Tutto questo cade sulle spalle del popolo che non può far altro che incassare il boccone amaro cercando in qualche maniera di barcamenarsi.

I grafici illustrati dal Professor Valerio Malvezzi, ai microfoni di Un Giorno Speciale con Francesco Vergovich, disegnano uno scenario economico italiano denso di incognite e oscurità. I risvolti luminosi tanto annunciati, anche direttamente dai vertici governativi dello stivale, sembrano dunque non coincidere con il contesto effettivo della penisola.

L’intervento in diretta del Professor Valerio Malvezzi

Oltre 30 milioni di italiani non lavorano e non cercano occupazione

Nel primo grafico vediamo il numeri di disoccupati e gli inattivi in Italia. Qui abbiamo un grafico drammatico in cui sostanzialmente vediamo il trend delle persone. Noi siamo arrivati a un italiano su due circa che non lavora, è disoccupato o è inattivo. Stiamo parlando di 29-30milioni di persone. Vi confesso che, quando ho visto questi dati, ho provato stupore. Pensavo fosse un numero molto elevato ma non così alto. Nell’arco degli ultimi 15 anni l’Italia vanta il dato più elevato in tal senso. Tutto il decennio scorso ha comportato il peggioramento generale della situazione nel nostro paese“.

La metamorfosi al ribasso del salario lordo reale negli anni

Nel secondo grafico analizziamo il salario lordo reale per dipendente in Italia. Ribatto su questo concetto perché noi dal 1975, quando dominava la leggenda dell’inflazione a due cifre nel nostro paese, fino al 1993 (quando si iniziava a parlare di Maastricht), il dato del salario lordo reale aumentava. Ad un certo punto la situazione si è appiattita negli anni novanta, quando si cominciava a parlare dell’aggancio all’Euro, e successivamente ha subito un crollo. In sostanza abbiamo perso 30 anni di vita“.

Gli effetti delle politiche neoliberiste sul dato della povertà

Nel terzo grafico osserviamo il dato drammatico sui poveri. Noi nel 2005 avevamo circa 2 milioni di poveri, mentre ora stiamo andando verso quota 6 milioni. In pratica stiamo triplicando i poveri in Italia continuando a seguire le politiche neoliberiste“.