La Serie A è un’altra cosa. Lo ha capito il Milan capolista in casa nostra ma fuori dall’Europa tutta, Champions ed Europa League dinanzi al Liverpool perfetto nell’approfittare degli errori infantili della difesa rossonera. Lo ha capito l’Inter nervosa, confusa, punita dalla qualità raffinata del Real Madrid.

Primo tempo anche interessante e sfortunato ma la banderilla di Kroos ha fatto intendere chi fosse il torero e chi il toro. Furente più che intelligente il gioco dei nerazzurri, di nuovo contiani, dunque di nervi e non di fosforo, l’espulsione di Barella è la didascalia e il riassunto di una serata stupida, il centrocampista ha reagito da bullo come non deve un campione d’Europa e per di più nella casa del Real Madrid che, dopo il vantaggio, ha visto soltanto la polvere nerazzurra divertendosi in alcun e giocate di grande eleganza e poi ribadendo la vittoria con il secondo gol. Evanescenti i due attaccanti, soprattutto Lautaro atteso a una prova importante davanti al club che non ha mai nascosto di desiderarlo.

L’Inter prosegue il suo viaggio in Champions ma con pretese differenti e una coscienza opposta a quella del nostro torneo nazionale là dove sono tutti campioni ma appena arrivano alla dogana scoprono una realtà differente se non opposta. Due sconfitte amare, il calcio milanese viene ridimensionato nel teatro europeo.

Tony Damascelli