Caso plusvalenze: la Guardia di Finanza piomba anche nella sede dell’Inter. I militari hanno perquisito le stanze del club nerazzurro ritirando svariati documenti, cartacei e telematici, riguardanti le attività di compravendita dei calciatori e la loro conseguente registrazione in bilancio.

L’inchiesta dei pm Polizzi e Cavalleri ipotizza il reato di false comunicazioni da parte delle società. Il filone, aperto dall’embrionale coinvolgimento della Juventus di altre realtà del nostro pallone, si sta ampliando in maniera alquanto rilevante. Per ora, doveroso sottolinearlo, non ci sono tesserati indagati nell’organigramma interista. I finanzieri, accorsi martedì nella sede del biscione, hanno acquisito anche messaggi intercorsi tra dirigenti e dipendenti operativi in determinate aree di lavoro.

La clausola ‘recompra sta destando le maggiori perplessità tra le figure che attualmente portano avanti l’indagine. Sotto i riflettori diverse operazioni di vendita e acquisto di un medesimo calciatore con valori evidentemente sproporzionati rispetto alla reale consistenza tecnica dell’atleta. Gli affari sospetti si ricollegano a nomi come Pinamonti, Ionut Radu, oltre al difensore attualmente al Genoa Vanheusden.

Questa la risposta ufficiale della società nerazzurra, tramite una nota pubblicata sul proprio sito: “FC Internazionale Milano conferma di aver fornito la documentazione richiesta relativa alle cessioni di taluni calciatori avvenute nelle stagioni 2017/2018 e 2018/2019. La richiesta è pervenuta dalla Procura di Milano per verificare la regolare contabilizzazione delle relative plusvalenze. I bilanci della società sono redatti nel rispetto dei più rigorosi principi contabili Nessun tesserato dell’Inter è indagato. Nessuna contestazione è stata formalizzata. Come recita il comunicato stesso della Procura, si tratta di indagini preliminari.