Potremmo intitolare questa nostra chiacchierata al fatto che i nodi del Governo Draghi cominciano a venire al pettine. Parlo dei nodi di un Governo che ha goduto per sei mesi di stampa ottima, di una potenza di fuoco immediata eccezionale. Ma adesso ci sono le cose importanti, non quelle laterali, quindi la propaganda del G20 è finita. Cominciano ad arrivare i temi concreti che cambiano la vita delle persone.

Tutte le vertenze dovute alle delocalizzazioni stanno andando nella pessima direzione dei licenziamenti, abbiamo visto proprio in questi giorni con la vicenda Whirpool e temo per tutte le altre vertenze, dal Gkn a tutte le altre.

Oltre a questo c’è un tema fondamentale che sono tutte le altre vicende che vengono cancellate. Penso a quella dei tassisti: si procede con la liberalizzazione, arriva Uber, le multinazionali e via di questo passo. Partono le cartelle esattoriali, gli aumenti sulle bollette li vede a fine mese, perché dal primo di ottobre sono già scattati gli aumenti del 30-40%. Stiamo parlando di un massacro sociale vero e proprio che passa anche per la Riforma delle pensioni. Non c’è alcune Riforma pensionistica che venga messa in campo in Parlamento che non preveda il totale affidamento al sistema contributivo e quindi un drastico ridimensionamento di tutte le pensioni, per tutti e quindi per la grande massa del popolo con un taglio effettivo (per chi andrà in pensione) che sarà del 30-40% e per i giovani e le nuove generazioni praticamente nulla perché si sta investendo sulla privatizzazione della previdenza del nostro Paese così come sulla privatizzazione della sanità pubblica.

Tutto questo viene condito dalle voci sulla quarta o quinta dose, su tutte queste cose che cercano di far parlare di altro, di dividere il popolo. Stanno compiendo un lavoro egregio dal loro punto di vista ma il popolo comincia ad accorgersene e bisognerà reagire in maniera forte e determinata contro questo ‘Governo delle banche’.

3 minuti con Marco Rizzo