Scricchiola l’impianto giuridico del Green pass. Ad infliggere un duro colpo alla motivazione giuridica della tessera verde la stessa Europa. Dopo il ricorso da parte di cinque eurodeputati contro l’obbligo di presentare il certificato Covid per accedere al Parlamento europeo, il presidente del Tribunale Ue ha deciso di sospendere temporaneamente tale misura. Secondo quanto deciso dalla Corte dell’Unione europea il Green pass verrà sostituito da un autotest negativo.

La decisione della Corte appare una conferma delle possibili criticità giuridiche del Green pass. Vulnus evidenziato da Marco Antonellis non solo sul piano giuridico ma anche su quello della rappresentanza democratica. Limitare l’accesso a parlamentari democraticamente eletti nei luoghi di espletamento della loro funzione pubblica si configura per Antonellis come un significativo depotenziamento della sovranità elettorale dei cittadini.

L’analisi di Marco Antonellis a “Un giorno speciale”

“Togliere il Green pass? Sarebbe un segnale di pacificazione nei confronti del paese. L’unico vero problema l’ha creato Forza Nuova ma non aveva a che fare con la questione green pass. Il Green pass andrà comunque rimaneggiato, piaccia o no al ministro Speranza, per un motivo molto semplice: in Europa cominciano ad accorgersi che non va bene. Noi parlavamo di problemi giuridici sull’attuazione del Green pass, infatti il Parlamento europeo consente ora di entrare in Parlamento anche senza Green pass e ha sospeso la regola che vincolava l’accesso solo ai muniti di pass. Questo perché è una questione che va a ledere la sovranità delle persone. Il rappresentante in Europa o nel Parlamento italiano è lì perché è stato eletto dagli elettori, dal popolo sovrano. Il Green pass andrà inevitabilmente rivisto”