Accedere in Senato per cambiare il decreto sull’estensione del green pass ai lavoratori da oggi non è più possibile senza green pass. È proprio questa la decisione del Consiglio di presidenza nei confronti della Senatrice de “L’alternativa c’è” Bianca Laura Granato: l’esponente del gruppo misto si è recata oggi a Palazzo Madama per entrare in Commissione Affari costituzionali, dove si doveva esaminare proprio il decreto del Governo sul lasciapassare. Peccato che il suo rifiuto di mostrare il pass abbia di fatto portato il Consiglio di presidenza ad adottare senza mediazioni una legge che al Senato sarebbe ancora in esame.
La Senatrice avrà una sospensione di dieci giorni con decurtazione della diaria. “Penso ne valga la pena“, dice Granato a ‘Lavori in Corso’, “voglio difendere i cittadini che in questo esecutivo non hanno voce“. Succederà, certo, ma solo tra dieci giorni, visto che la Senatrice ha scelto di non vaccinarsi e di non mostrare il green pass mentre entrava nel luogo in cui avrebbe voluto abolire la legge – in discussione – che lo istituisce.
Ecco il commento della Senatrice ai microfoni di Stefano Molinari.

Avevo già annunciato che sarei entrata senza presentare il green pass, questo perché mi sembrava un atto assolutamente incoerente quello di presentare la tessera per accedere in Senato per andare a smantellare il provvedimento che in qualche modo andava poi ad accreditare quella tessera e che quindi dava la possibilità al green pass di essere utilizzato anche nelle altre sedi istituzionali, oltre che in tutti i luoghi di lavoro dove io ritengo assolutamente che sia non solo inutile, ma lesivo dei diritti di tutti i lavoratori; quindi siccome sto portando avanti questa battaglia dal primo giorno ho ritenuto opportuno mantenere una linea coerente e non accettare il compromesso di accedere mostrando il green pass. In questo modo ho anche ribadito il mio dissenso verso un atto unilaterale del governo, perché il decreto che oggi sta passando dalle camere è una emanazione che io ho contestato e contesto in tutte le sue manifestazioni. Ritengo che sia gravissimo che il Consiglio di presidenza con un atto proprio abbia in qualche modo modificato il regolamento del Senato per adattarlo a un atto del governo. Significa che questo esecutivo ha un controllo anche sul potere legislativo, quindi su tutto.

Niente retribuzione? Sì, in questi 10 giorni mi viene sospesa la diaria, però penso che ne valga proprio la pena perché altrimenti uno sciopero non ha senso dove non c’è la penalizzazione economica, nel senso che non ha valore, la gente non gli attribuisce valore. In uno sciopero che ha valore purtroppo c’è anche la sanzione economica. Io da insegnante ho sempre scioperato, mi sono sempre fatta applicare la sanzione senza alcun problema.

Io penso che la vaccinazione non possa che essere una scelta individuale, perché non ha ricaduta sociale.
Oltretutto è previsto dalla Costituzione che sia la Camera che il Senato siano rispettosi della composizione del Parlamento, quindi rispettino anche le minoranze. In questo caso le minoranze non sono state rispettate, perché in qualche modo sono state obbligate ad esprimere un atto di obbedienza prima di andare a contestare lo stesso atto emanato dal Governo che, in qualche modo, voleva affermare un obbligo di green pass per tutti i lavoratori per accedere al posto di lavoro, che a mio avviso è un atto gravemente e inutilmente lesivo dei diritti dei cittadini (e che non garantisce la sicurezza sul luogo di lavoro).
Se non hanno reso il vaccino obbligatorio un motivo c’è: evidentemente ha prodotto anche dei decessi, quindi non ci sono gli estremi, ed è soggetto a un’autorizzazione condizionata che potrà diventare definitiva solo nel 2023. Per tutte queste ragioni il vaccino non è stato reso obbligatorio e invece però lo Stato scarica su chi esprime il proprio consenso i rischi correlati alla somministrazione di questo farmaco. Questo lo ritengo gravissimo.

L’autoritarismo di questo esecutivo ha in qualche modo “contaminato” anche parte dei cittadini. Draghi è riuscito attraverso il mainstream, il cosiddetto quarto potere, a far credere di operare in maniera compressiva dei diritti delle minoranze per tutelare la maggioranza dei cittadini. In realtà purtroppo non è così, basti pensare che i costi sociali delle sue operazioni economiche, finanziarie, spartitorie, stanno ricadendo su tutti i cittadini che però non se ne stanno accorgendo. Questo mi dispiace moltissimo“.