La campagna elettorale è alle battute conclusive. Ormai una manciata di ore separano la politica al silenzio elettorale e poi alle urne del giorno seguente. Il fine corsa vale anche per Roma, dove i candidati hanno scelto luoghi della Capitale diversi per concludere il viaggio.

Dopo la conferenza stampa della coalizione del centrodestra tenutasi in mattinata a Spinaceto, periferia sud di Roma, il candidato sindaco Enrico Michetti ha dato lo sprint finale scegliendo alcune piazze della città. Una delle ultime tappe non poteva non essere per il professore di diritto amministrativo la zona di “Colli Portuensi”, nella quale Michetti ha passato una vita. Una conclusione di campagna elettorale in un contesto familiare che il candidato sindaco ha onorato con un discorso su come la Capitale dovrebbe essere amministrata.

L’intervento del Prof. Enrico Michetti è stato seguito in diretta dal direttore Ilario Di Giovambattista a “Lavori in Corso”, con Stefano Molinari.

“Questa è un’avventura su Roma in cui noi rappresentiamo il cambiamento. Abbiamo fatto una selezione della classe dirigente, tutto il centrodestra unito, individuando persone che avevano già dimostrato di saper fare. Per cui è una classe dirigente pronta, resiliente, ossia che ha saputo muoversi anche all’opposizione, ha aperto una centrale di ascolto con i cittadini. Una classe che credo che il Campidoglio meriti. Io credo che il cambiamento corra proprio sulle gambe e sulla testa di queste persone.

Roma è una città che non è amministrata male. Roma è una citta che non è amministrata affatto. È una sorta di barca senza timone. Noi abbiamo bisogno di una città pronta.

Se voi vedete la vicenda dell’igiene urbana, il Comune ha il compito della raccolta e insieme all’Area metropolitana di cui il sindaco è anche presidente ha il compito anche di individuare i siti dove allocare gli impianti. Perché senza gli impianti il rifiuto né si tratta e né si smaltisce.

Abbiamo bisogno di infrastrutture per la mobilità. Roma deve prolungare i tronconi metropolitani, mettere in rete le periferie. La metropolitana è quella cosa che non ha bisogno di parcheggi, che inquina di meno.

Roma non pianifica nulla, rincorre le emergenze. Per cui si occupa di qualcosa quando ormai è diventata una voragine, quando invece la manutenzione ordinaria e straordinaria consentirebbero interventi alla prima crepa. Così per le strade, così per il verde urbano, così per tutto ciò che riguarda i plessi scolastici, per quanto riguarda la pubblica igiene”.