Voglio fare un appello chiaro ai nostri ascoltatori: sappiate che stanno deliberatamente distruggendo la libera informazione. Presto non avrete più notizie da fonti indipendenti. Esiste infatti una categoria, che ha un importantissimo ruolo sociale, a cui stanno togliendo ogni diritto nel silenzio generale. Parlo dei giornalisti liberi, quelli che, seppur iscritti all’Albo dei Professionisti o dei Pubblicisti (come me) non lavorano per testate o editori ma, con grande fatica, svolgono il proprio lavoro in maniera libera e indipendente.

Parliamo di chi esercita il giornalismo puro, quello non legato a interessi di parte, che non subisce pressione da editori e azionisti. Bene, i social media e i giganti del web hanno avuto l’ordine di rimuovere qualsiasi post non allineato al pensiero unico, che si tratti di temi sanitari o meno.

A me, per esempio, hanno rimosso il video della mia conferenza, dove la materia sanitaria non è mai stata toccata. Mi hanno bloccato le dirette sui social e, cosa ancor più grave, quando pubblico i video dei medici che parlano in tv, i social rimuovono sempre il video del medico non allineato che propone il suo contraddittorio. In questo modo stanno rendendo il lavoro mio – ma parlo a nome di tanti colleghi liberi – del tutto impossibile da svolgere. Stanno traghettando l’informazione nei binari che vogliono loro, facendo in modo che l’utente pensi di stare su piattaforme libere e quindi di poter scegliere tra una pluralità di fonti mentre vengono silenziate nell’omertà generale tutte le voci non allineate.

Se io non avessi questa opportunità da Radio Radio (che molti miei colleghi non hanno) il mio pubblico, non vedendomi più online sui miei canali, penserebbe che io abbia deciso di cambiare attività. In pochi si rendono conto che stanno invece silenziando la mia voce.

Tutto questo è inaccettabile. Ma non c’è un sindacato, un ordine, un partito che abbia a cuore l’indispensabile ruolo sociale della libera informazione e stanno tutti autorizzando il passaggio sul nostro cadavere.

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