Se questo è il calcio meglio sarebbe dedicarsi alle farfalle. Provoco ma la partita tra Juventus e Roma è stata la pubblicità della noia, della modestia, del caos, dell’improvvisazione, otto ammoniti da Orsato che entra nella cronaca per un paio di decisioni che andranno ad aggiungersi al suo dossier. L’episodio del gol non concesso per fischio anticipato e rigore, poi sbagliato, è e sarà al centro del vulcano.

Ovviamente è già partita la manifestazione dei no Orsato e no var, tanto per recuperare scorie antiche che, dicevano i docenti, sarebbero state cancellate dall’introduzione delle tecnologie. Orsato ha sbagliato, ha sbagliato Mourinho, ha sbagliato Allegri, un golletto di carambola riassume la pochezza generale, il football sporco, pieno di errori, di paure, di incertezze, l’abulia di Cuadrado, Locatelli e Chiesa, l’infortunio di Zaniolo che, dopo il doppio infortunio, ha ormai muscoli di zucchero, bastano due scatti potenti e prepotenti e il monumento si incrina e poi si spezza. Usscito Zaniolo la Roma ha perso la fantasia e la velocità è vero che El Shaarawy ha dato spinta ma Abraham era fermo ai blocchi e poco ha fatto anche Pellegrini.

La Juventus ha vinto come le riusciva ai bei tempi ma allora giocava un football migliore, quella attuale è figlia degli equivoci di Allegri, delle sue scelte ambigue, legge le partite prima ma non durante, Cuadrado è rimasto in campo senza mai un’idea, uno scatto, nel finale Bonucci ha strillato all’allenatore di cambiare De Sciglio ormai stremato, se ne erano accorti tutti tranne il livornese, preoccupato dell’eventuale pareggio romanista. Che non è arrivato per limiti e un gioco spesso orizzontale, non so quale sia il lavoro di Mourinho ma finora si sono visti episodi di Roma e mai coerenza e costanza. La classifica premia la Juventus e punisce i giallorossi, sull’almanacco questo sta scritto ma la cartella clinica dice cose ben diverse mentre il Napoli e il Milan corrono in altre corsie.

Tony Damascelli