Ragionando per paradosso, se alle recenti elezioni Amministrative il partito dei non votanti si fosse candidato avrebbe quantomeno guadagnato il ballottaggio. Nelle principali città che hanno già espresso il nome del nuovo sindaco l’affluenza è stata ai minimi storici: a Napoli Gaetano Manfredi è stato eletto dal 47,2% degli aventi diritto, a Milano Giuseppe Sala dal 47,7%, a Bologna Matteo Lepore dal 51,9%. In linea generale, la media di questa tornata elettorale sugli oltre 1000 Comuni al voto è del 54,7% contro il 61,6% di cinque anni fa.

L’astensione è capolista anche a Torino e a Roma, dove la partita si chiuderà tra meno di due settimane. Nelle due città che racchiudono una grossa fetta di storia d’Italia chi non si è recato alle urne potrebbe essere decisivo. Riuscire a conquistare il loro voto sarebbe un grande passo verso l’ambita poltrona, ma al tempo stesso l’impresa non è semplice.

C’è un motivo se la metà degli italiani non è andata a votare. Lo ha spiegato in diretta Fabio Duranti, in una riflessione politica sul dato dell’astensione alle ultime Amministrative. Ecco il commento a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.

“La politica ha perso credibilità. C’è stata una fuga dalle urne: a Roma più della metà della gente non è andata a votare. Chi ci rimette poi? Ci rimette la parte buona. In molti mi dicono: “Come è possibile che Michetti non abbia stravinto le elezioni con almeno il 55%?. Me lo chiedo anche io. Normale che Michetti sia l’unico che possa risolvere i problemi di Roma. Adesso ci saranno i ballottaggi e mi auguro che qualcuno ci ripensi. Perché è accaduto questo? Il 50% degli italiani è rimasto a casa. A Roma Michetti ha fatto la differenza ma dalle altre parti il centrodestra non c’è stato.

Io sono una delle persone che crede che Mario Draghi non possa fare il Presidente del Consiglio. Lui è uno dei banchieri migliori al mondo, per tutta la vita ha fatto solo questo, ha avuto una carriera luminosissima. Ma lui fa gli affari delle banche. La politica è anche accomodamento, devi trovare un punto di incontro, tutelare le minoranze. A Draghi non importa niente se la gente muore per strada, deve andare avanti. Io ritengo che uno così non possa fare il Premier. E politicamente non darò mai il voto a uno che lo sostiene. E siccome come me ci sono milioni di italiani, non sono andati a votare. Perché oggi tutti i partiti lo sostengono. Qui sembra che se sei contro Draghi, il giorno dopo ti arrivano i meteoriti sulla testa.

Non votare è sbagliato, perché magari poi ci troviamo delle persone che non sono quelle che meritano di vincere. Però capisco che la gente sia incazzata, non me la sento di condannare chi non ha votato. La gente non ne può più. Tutto parte da Grillo: si voleva arrivare a delegittimare il voto. È tutto un allineamento, non c’è più una formazione contraria”.