Cosa non fa una comunicazione puntuale e esaustiva. L’annosa questione dell’importanza di un’informazione corretta si riflette con tutta la sua problematicità mentre l’intera società si trova a fare i conti con un’emergenza sanitaria che si prolunga sempre più. La mancanza di fiducia della popolazione nelle istituzioni politiche e scientifiche si spiega anche così, a causa della scarsa trasparenza che spesso si è notata sui vari temi pandemici.

Da ultimo è il caso, solo in ordine temporale, di un rebus che ha coinvolto l’Agenzia italiana del farmaco in occasione della pubblicazione del “Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19, 7 dal 27/12/2020 – 26/07/2021”. Nel report pubblicato dall’Aifa sulla somministrazione dei vaccini anti Covid in Italia risultano infatti “84.322 segnalazioni di evento avverso successivo alla vaccinazione” in 211 giorni di somministrazioni e a fronte di 65.926.591 dosi complessive di vaccino inoculate (prima e seconda dose). Dati che rielaborati, come fatto dal giornalista Antonio Amorosi in un articolo pubblicato su Affaritaliani.it, segnalano circa 506 morti in 211 giorni (505,9 per la precisione), una media di 2,4 deceduti al giorno.

Le perplessità di Amorosi per delle evidenze statistiche tutt’altro che rassicuranti non hanno però trovato risposta dai vertici Aifa. Alla ricerca di un chiarimento con i dirigenti dell’istituzione il giornalista si è trovato di fronte una cortina dalla quale non è riuscito a ottenere spiegazioni. La vicenda è stata raccontata da Antonio Amorosi, già autore di inchieste per il quotidiano La Verità e per il magazine Panorama, ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich. Ecco l’intervento a Un Giorno Speciale.