Credo che ormai conosciate ampiamente le tesi che sono venuto elaborando intorno all’emergenza epidemiologica legata al Sars Covid-2. In estrema sintesi non si tratta soltanto ne principalmente di una emergenza sanitaria. Vi è invece evidentemente un laboratorio nel quale siamo di produzione dei nuovi assetti politici, economici e sociali per l’avvenire. Al di sotto del discorso medico-scientifico che giustifica questa riplasmazione tellurica della società, dell’economia e della politica vi è effettivamente ben altro che deve essere indagato e che proviamo a mettere in evidenza da ormai un anno e mezzo.

Credo che al di là della tesi da me formulata in vari modo per altro, si possa provare a mostrare tutta una serie di prove e indizi a suffragio della tesi stessa. A riguardo voglio citarne en passant due che mi pare confermino quanto da temo vengo sostenendo. Parto dalla prima notizia, data 28 agosto 2021, riportata dall’autorevole Fatto Quotidiano che così titola: Pregliasco: Non ci libereremo del Covid. Tra il 2022 e 2023 arriveremo a una convivenza gestibile grazie alla vaccinazione”. Ecco dunque la prova di quello che vado sostenendo da tempo, forse anche ripetendomi, ma del resto come diceva Voltaire, mi ripeterò finché non sarò capito. Ebbene l’emergenza è la nuova normalità e la nuova normalità si basa non soltanto sui lockdown a yo-yo ma anche sul distanziamento sociale permanente, sul controllo bio-politico totale e totalitario, sull’annientamento pre-ordinato dei ceti medi e delle classi lavoratrici, e poi dulcis in fundo sulle benedizioni periodiche con il siero sempre laudando in saecula saeculorum. I più ritengono che con la benedizione di massa si ponga fine, presto o tardi all’emergenza, non capiscono invece che l’emergenza permanente è la nuova normalità e tale nuova normalità si fonda anche sui cicli ininterrotti di benedizioni di massa, per la gioia dei colossi di Big Pharma e del capitale farmaceutico, per il trionfo ancora una volta dei gruppi dominanti. Del resto credo che la formula magica per comprendere ciò che sta avvenendo in relazione ai cicli ininterrotti di benedizioni di massa sia la seguente, la salvezza è sempre una dose più in là.

I più pensano di tornare alla normalità grazie alla benedizione, non capiscono che la nuova normalità si fonda anche su ininterrotte benedizioni di massa, quindi più si ubbidisce all’ordine tecno-sanitario e più esso si perpetua. Il solo modo per rovesciarlo sarà comprendere ciò che realmente si annida dietro il discorso apparentemente medico-scientifico, sotto il velame delli versi strani per dirla con il Poeta, e poi agire di conseguenza bene sapendo che non si tratta di contestare l’esistenza di un virus, si tratta semmai di contestare che in nome di una lotta contro un patogeno si possano mettere in quarantena le libertà e i diritti, si possa imporre un modo della produzione autoritario e repressivo, si possa imporre un controllo bio-politico totale e totalitario, insomma si possa porre in essere, come già da tempo è, un terribile leviatano tecno-sanitario che dietro la narrazione con cui mira a proteggere a parole le nostre vite ci porta via tutto, ogni libertà e ogni diritto. Questo è quello che ho chiamato il paradigma bio-securitario ed è il punto fondamentale su cui bisogna ragionare. Ecco perché la seconda notizia che volevo commentare brevemente è la seguente, diffusa ancora una volta dal Fatto Quotidiano che così titola in questi giorni: “L’immunologo Abrignani (CTS): Terza dose di vaccino tra fine anno e l’inizio del prossimo”. Come esempio cita il caso d’Israele, quod erat demonstrandum, la salvezza è sempre una dose più in là.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro