Il nuovo rapporto dell’IPCC ci deve obbligare per forza a parlare di clima, però in una maniera diversa. Cosa dice questo rapporto dell’organismo dell’ONU che raduna praticamente quasi tutti gli scienziati del mondo che si occupano di clima? Dice che il cambiamento climatico è ancora più accelerato di quello che prevedevamo, che i modelli che avevano utilizzato ci dicono che le cose vanno sempre peggio, dunque avevano ragione, e che se non si fanno azioni severe non si riesce a rendere reversibili alcuni fenomeni come per esempio l’innalzamento del livello dei mari.

Tutte queste cose noi le diciamo da anni. Abbiamo dovuto combattere invece soprattutto contro organi di informazione, giornalisti e operatori del settore, che ci ripetevano: ‘Perché dobbiamo fare qualche cosa noi quando neanche gli scienziati sono d’accordo tra loro?‘. Erano tutte sciocchezze. Bastava guardare gli articoli scientifici pubblicati sul clima ogni anno per vedere che sono soltanto 20 su 20mila, di media, gli articoli che negano che ci sia un cambiamento climatico anomalo rispetto al passato e che dipenda dalle attività umane.

C’è un’opposizione alla teoria del cambiamento climatico di origine antropica, che è minore dell’opposizione che ci sta alla teoria della relatività di Einstein. Dunque sarebbe bene che la facessimo finita di andare appresso a questa paccottiglia e la gettassimo nel cesso per sempre per dedicarci a quello che bisogna fare. Quello che bisogna fare parte forse anche dalle nostre azioni quotidiane, ma senz’altro parte dalle corporation. Cioè dalle aziende che fanno denari sulla combustione e che, dunque, generano emissioni clima alteranti.

Quindi se non si fermano quelle non si ferma nulla. Se non pagano loro, non riusciamo a uscire fuori da questa situazione. Come fanno a pagare loro? Semplice, bisogna levargli ogni sovvenzione pubblica, ogni possibilità di investimento, ogni possibilità di ricercare, estrarre e bruciare ancora idrocarburi. Questa è l’unica cosa da fare, e bisogna farlo subito. Ma vedo che in questo pianeta solo una ragazzina con le treccine e un uomo vestito di bianco hanno il coraggio di dire certe cose ad alta voce, il coraggio di amplificare la voce degli scienziati e prendere le decisioni che servono.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi