Una serata storica per l’Italia, che sul campo di Wembley è riuscita a battere i padroni di casa dell’Inghilterra e portare a casa l’Europeo tre anni dopo l’arrivo di Roberto Mancini sulla panchina della Nazionale azzurra. Un’emozione immensa per tutti gli italiani che hanno finalmente potuto festeggiare un trofeo, il primo dopo il Mondiale 2006.

A guidare la squadra verso il successo è stata anche l’esperienza dei senatori Bonucci e Chiellini, che ancora una volta si sono dimostrati fondamentali dentro lo spogliatoio ma anche dentro il campo. Prestazione monumentale per il duo difensivo contro l’Inghilterra, come nel resto del torneo.

L’emozione di Katia Serra

Katia Serra, ex calciatrice azzurra e voce tecnica della Rai ha preso il posto di Antonio Di Gennaro al fianco di Stefano Bizzotto, che a sua volta ha sostituito Alberto Rimedio. I due, infatti, non sono potuti essere presente a Londra per la finale a causa della positività al Covid-19. Un compito importantissimo, dunque, per l’ex giocatrice, che a Radio Radio Lo Sport ha raccontato le emozioni vissute.

“Siamo stati pre-allarmati venerdì ma la conferma è arrivata sabato mattina alle 10.30. Alle 13 siamo partiti. Una cosa improvvisata: dispiace per Rimedio e Di Gennaro, bisogna essere coscienti che meritavano questa finale. Noi abbiamo cercato, in tempi strettissimi, di onorare al meglio il lavoro della Rai e di farci trovare pronti. Tra la parte organizzativa e i voli è stata tutta una rincorsa. Sono stata la prima donna: è una grande gratificazione, un grande onore e una grande responsabilità. Credo che in quel momento rappresentassi tutte le donne. A me le responsabilità piacciono e me le prendo volentieri quando mi danno l’opportunità di farlo.

Credo che l’abbraccio di Mancini e Vialli, che anche io con emozione ho commentato, penso sia stato qualcosa di speciale che conferma quanto il gruppo costruito da loro e dallo staff è un gruppo che ha dato tutto per questa maglia, mettendoci qualità, esperienza, cuore e passione. Queste caratteristiche hanno entusiasmato gli italiani in un momento in cui tutti ne avevano bisogno. L’uomo Europeo? Se lo meritano in tanti ma senza nulla togliere a Gigione direi Jorginho. Lui è la mente e nel calcio la mente fa la differenza, ha giocato un Europeo straordinario per carisma e leadership. Ero fiduciosa, nel primo tempo l’Italia non era lei. Nel secondo tempo più passavano i minuti più ero sicura che l’avremmo ripresa. Penso che nel secondo tempo ci sia stata una grande prestazione. Abbiamo rivisto l’Italia che conosciamo. Anche se fosse terminata nei 90′ la vittoria sarebbe stata meritata”.

L’Italia trionfa a Wembley guidata da Bonucci e Chiellini. L’opinione delle Teste di Calcio

Luigi Ferrajoli

Bonucci e Chiellini sono una coppia affiatatissima. Se Jorginho è stato la mente, loro sono stati i due piloti, i due esperti, coloro che hanno dato indicazioni. Contro il Belgio hanno annullato Lukaku: quando hanno un punto di riferimento, come ieri, sono eccezionali. Si integrano benissimo perché sotto il profilo fisico Chiellini è un mostro: ieri avrà fatto 100 colpi di testa, se non ci arrivava ci metteva i gomiti… Dall’altro lato hai un difensore che sa sempre dove mettere la palla. Non scopriamo niente di nuovo, hanno giocato molto molto bene.

Alessandro Vocalelli

La cosa che mi ha più stupito è che dicono che Chiellini non possa giocare due gare a settimana: ne ha giocate tre, di cui due di 120 minuti. La testa fa moltissimo: ieri voleva esserci assolutamente. Ha giocato con Belgio, Spagna e Inghilterra con un’intensità pazzesca.

Toni Damascelli

Bonucci con Chiellini si esalta, come accadeva a Costacurta con Baresi. Se vedete le partite della Juventus, i primi ad entrare in campo sono loro due. E anche sul gol sono loro due nell’area avversaria. Sono due tipi completamente diversi. Chiellini è molto più saggio, che è un ossimoro perché in campo non lo è, e Bonucci è molto più furbo. La loro carriera è stata incredibile: sono passati da squadre minori per arrivare dove sono arrivati. Chiellini nasce come terzino sinistro, Bonucci giocava a centrocampo e si vede nei lanci lunghi. Abbiamo avuto sempre coppie di stopper, come Collovati-Scirea o Cannavaro-Materazzi. Ormai abbiamo un po’ perso i grandi difensori: l’unica preoccupazione è che dietro Chiellini non c’è un giocatore con questo carattere. La personalità si vede già a vent’anni.