L’Inghilterra fa dietrofront. Nonostante la presunta minaccia rappresentata dalla variante Delta, con il conseguente aumento dei contagi da Covid, Boris Johnson sembra essere deciso a riaprire tutto per il 19 luglio. Salta l’obbligo di indossare la mascherina, così come il numero chiuso attualmente in vigore per pub, locali notturni e discoteche. Un ritorno alla vita sociale che, seguendo il filo del discorso dominante da inizio emergenza, non dovrebbe essere giustificato dai dati dell’epidemia nel Paese inglese. Altra contraddizione insita nel caso britannico è l’improvviso aumento delle persone che hanno contratto il virus, sebbene la campagna di vaccinazione dell’Inghilterra sia in fase avanzata.

Nel complesso emerge un quadro dai contorni ambigui e opachi rispetto alla narrazione fatta prima sull’importanza delle restrizioni nel contenimento della pandemia, poi sull’efficacia dei vaccini nel porre fine alla minaccia sanitaria. Entrambe tesi che vengono smontate dai dati ufficiali mostrati in diretta da Fabio Duranti, insieme a Francesco Vergovich. Soffermandosi in particolare sulla situazione inglese Duranti ha segnalato tutte le ambiguità del caso: “Noi ci troviamo oggi di fronte a delle cose che sono pazzesche. In Inghilterra tutto riaperto. In Inghilterra non sono conigli come noi, sono andati tutti in piazza: centinaia di migliaia di persone. Non lo avete visto nei telegiornali. Riapre tutto. Ma perché pensate che riapra tutto? Per i vaccini come dicono loro? E con tutti i contagi che aumentano!”.

Ecco l’intervento completo di Fabio Duranti.