Entra nel vivo la corsa verso il Campidoglio. Le forze politiche hanno posizionato i propri candidati ai blocchi di partenza, tutte tranne una: la coalizione di centrodestra, che nel frattempo sta lavorando su più fronti per consegnare agli elettori una vera e propria squadra da destinare al comune della Capitale, e chissà se alla fine a prevalere sarà il “lodo Sgarbi”.
Il parlamentare critico d’arte ci ha svelato in diretta la sua soluzione per porre fine alle dispute tra i pochi candidabili rimasti: a meno di ribaltoni, per ora è corsa a due – senza considerare lo stesso Sgarbi – tra l’avvocato Enrico Michetti e il magistrato Simonetta Matone.

Non di rado Giorgia Meloni ha fatto presente di apprezzare Michetti, suo papabile candidato per la competenza, chiamandolo addirittura “il Mr. Wolf dei sindaci”: un paragone cinematografico che ben fa capire quanto Fratelli d’Italia punti sul direttore della Gazzetta Amministrativa. L’opzione Matone sembra invece la più trasversale anche tra Lega e Forza Italia, ma la partita è ancora tutta da giocare, considerando anche la variante Sgarbi.

Il critico d’arte ha incontrato nelle scorse ore Enrico Michetti, restituendoci a “Un Giorno Speciale” le sue impressioni.

“Il mio incontro con Michetti”

“A Roma sono emerse le due personalità civiche su cui si sono espressi pareri da Fratelli d’Italia, senza un’indicazione propria, ma con una suggestione legata al vostro Michetti. L’altro nome è quello del magistrato Matone.

Io ieri ho ricevuto Michetti per capire, non conoscendolo. Rimane questo deficit di popolarità, però ha un suo temperamento e un carattere piuttosto determinato, molto positivo. Mi sembra che abbia delle buone prerogative per poter essere, entro pochi giorni, valutato insieme alla Matone”.

Una candidatura a tre punte: Michetti, Matone, Sgarbi

Io ho fatto una proposta abbastanza ardita, ma che è piaciuta molto a Salvini: fare una candidatura a tre punte con Matone candidato sindaco, Michetti nella posizione di parte vitale dell’attività amministrativa e Sgarbi assessore alla Cultura. Questa proposta a tre consentirebbe di avere una candidata donna, di carattere, con una storia conosciuta. Ma non vorrebbe dire considerare di minor peso la figura di Michetti. Semplicemente di minore popolarità. Credo che avremo ancora da chiudere questo problema nella riunione di martedì. Lui ha fatto a me un’ottima impressione”.

“Popolarità? Non è detto che sia determinante”

Mi pare che Salvini debba ancora vedere Michetti. A quel punto avendo tutti gli stessi elementi valuteremo non solo la qualità, che è indiscutibile in lui come lo è della Matone, ma se il tema della popolarità sia un tema significativo. Non che siano particolarmente popolari gli altri. Calenda forse un po’ di più perché ha fatto il fighetto in questo periodo. Gualtieri certamente non è una figura né di grande empatia, né di grande popolarità. Quindi non sarebbe quello il motivo di escludere un candidato, semplicemente perché meno noto.

L’incontro di ieri con Michetti è stato molto utile perché non avrò nessuna riserva se dovesse essere scelto lui. La popolarità non è detto che sia determinante. La potenzialità di simpatia e empatia di Michetti che ho sperimentato ieri è indiscutibile.

In questa alleanza che stampo predisponendo la compensazione di popolarità io sono disponibile a garantirla. Però Michetti a me è sembrato di grande qualità umana sul piano dell’empatia, sul piano della vivacità. Ho sempre avuto considerazione della Matone, quindi non porterò gli elementi a favore dell’uno o dell’altro. Fatta questa conoscenza, che farà anche Salvini, a quel punto o si accetta l’avanzamento a tre come ho detto io oppure verrà fuori uno dei due nomi”.

“Ho indicato Figliuolo come commissario per Roma”

Ti dirò di più: ho dato a Michetti l’indicazione di assessori incredibilmente provenienti dalla Raggi, ma cacciati o dimessi da lei. E il ruolo di commissario per Roma, io l’ho candidato addirittura come sindaco con grande entusiasmo, per il generale Figliuolo alla fine del suo mandato per il Covid. Avere il generale Figliuolo significa dire: dobbiamo risolvere il problema delle strade? Dell’immondizia? Lo affidiamo al commissario Figliuolo.