È legittimo quello che sta succedendo in Italia per arginare il Covid?
“Sembra che si voglia perseguire o perseverare in un atteggiamento di invasione delle nostre abitazioni, delle nostre persone, del nostro spirito, con una normazione che vuole entrare nelle nostre coscienze e piegarle in un modo che va oltre quello che è consentito dalla Costituzione”.

A parlare è l’Avvocato Angelo Di Lorenzo, membro del comitato ‘Mille Avvocati per la Costituzione’, in occasione della conferenza stampa organizzata dall’Onorevole Sara Cunial sul tema “Civiltà di diritto tra rispetto della Costituzione e inosservanza della legge”.

In questo video estratto dall’originale, l’Avv. Di Lorenzo analizza tutte le disposizioni adottate dall’esecutivo nell’ultimo anno dimostrando, articolo per articolo, come ciascuna di esse violi la nostra Costituzione.

A partire dal coprifuoco, passando per la limitazione degli spostamenti e persino per la quarantena obbligatoria pur non avendo sintomi né riscontri di tampone positivo: “Chiunque voglia sostenere un’argomentazione per la quale il diritto alla salute si pone come diritto primigenio – spiega – cade in un ragionamento inevitabilmente antidemocratico e anticostituzionale”.

“Sembra che si voglia in qualche modo perseguire o perseverare in un atteggiamento di invasione delle nostre abitazioni, delle nostre persone, del nostro spirito, con una normazione che in parte vuole entrare nelle nostre coscienze e piegarle in modo che si realizzano e si manifestano in un modo che va oltre quello che è consentito e i limiti che la stessa Costituzione pone nel momento in cui riconosce i nostri diritti. E questo si ritrova in tutti gli articoli, dal 2 al 42. La partecipazione a riti e sacramenti, i divieti di aggregazione, gli ostacoli all’attività giudiziaria, le compressioni alle manifestazioni sportive, artistiche e teatrali, l’istruzione…

L’Art. 13 afferma l’inviolabilità della libertà personale. La quarantena e tutte le misure ad essa equiparabili pongono gli italiani a condizioni pari a quella del detenuto agli arresti domiciliari, ma a differenza di questo viene irrogata senza accertamento di positività e con i mezzi più disparati… è una violazione!

Il coprifuoco, che è una misura aberrante, che si fa a fatica a credere che nella nostra storia contemporanea possa arrivare a pensarlo come una possibile misura ma che da sette mesi ci tiene chiusi dalle 22:00 alle 5:00 dentro casa, privandoci della libertà di poter disporre nel nostro corpo nello spazio e nel tempo, al pari del detenuto in semilibertà, siamo o no di fronte a una chiara violazione dell’articolo 13?

Il lavoro, anch’esso è un diritto che la Costituzione, l’articolo 35, riconosce come fondamentale e appartenente a tutti i cittadini. Ma oltre a essere un diritto soggettivo, è qualcosa di più: è il tratto somatico della nostra Repubblica. L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Non sulla libertà personale, circolazione o diritto alla salute. Che piaccia o no, è così. Chiunque voglia sostenere un’argomentazione per la quale il diritto alla salute si pone come diritto primigenio, nobile e tiranno al quale viene asservita il riconoscimento e la tutela di tutti gli altri diritti fondamentali, cade in un ragionamento inevitabilmente antidemocratico e anticostituzionale.

Quando una legge viola il sistema che la genera e quando tradisce l’ordinamento madre fino a diventare nociva per essa, e quando si scontra con la Costituzione e con la morale individuale e collettiva, dovrebbero scattare quei meccanismi che la Costituzione prevede per la tutela, la difesa e il rispetto delle normative fondamentali del nostro ordinamento.

La fatidica data che aspettiamo di conoscere per sapere quando poter ripartire o riattivare le nostre libertà già c’è. Lo prevede la legge e cadrà il 31 luglio di 2021, che è il termine massimo dello stato di emergenza, oltre il quale non si potrà andare, se non in violazione della legge. L’emergenza è scaduta e se qualcuno avesse in animo di allungare questa condizione emergenziale, non solo commetterebbe un grave attentato alla Costituzione ma soprattutto un abuso perché si porranno gli italiani di fronte a una inaccettabile scelta: obbedire a un obbligo illegittimo o violare la Costituzione”.