I partiti politici dovrebbero mettere concetti rivoluzionari all’interno dei loro programmi, però prima di votare. Come una posizione chiara su come uscire dall’Europa. Abbandono dell’economia capitalistica per come la conosciamo. Lotta ai meccanismi delle aste marginali. Insomma posizioni forti. Sarebbero queste le condizioni minime per rimettere l’uomo al centro dell’economia e per tornare a parlare di dignità dell’uomo del lavoro, della qualità della vita umana. Ma quale dignità della vita si può parlare in assenza delle condizioni primarie per vivere oggi? E cioè dell’indipendenza finanziaria necessaria a mettere il pane in tavola per la famiglia.

Io sento parlare di lotte di genere, lotte sociali, lotte di classe, ma non sento parlare dell’unica cosa veramente importante: la lotta alla povertà. Alla disuguaglianza sociale. Questa è la vera drammatica malattia di cui soffre il nostro paese. Io ascolto dibattiti agghiaccianti su come proteggersi dal Covid, ma non hanno nessuna pietà per le famiglie che non hanno da mangiare. È triplicato il numero dei poveri in Italia. Grazie all’essere entrati nell’euro. Questi sono dati che ho documentato.

E con il Recovery Fund pensate che le cose miglioreranno? Un paese che ha così tanti milioni di poveri che non riescono ad arrivare alla fine del mese non è un paese libero. Inutile parlare di lotte sociali, ideologiche e morali: se non hai da mangiare non sei più libero. L’unica strada possibile è la schiavitù del reddito di cittadinanza e del voto di scambio. Elemosina di Stato agli affamati.

Pillole di economia con il Prof. Valerio Malvezzi