Libertà e sicurezza in un futuro in cui l’una sembra escludere l’altra, premonizioni, percorsi impressionanti di transizione digitale: Minority Report è un film ambientato nel 2054, ma per gli argomenti trattati, potrebbe benissimo essere definita come una pellicola che racconta l’attualità: quella del libero arbitrio in discussione, dei soldi destinati al progresso e del tentativo di intercettare la devianza presente nella società a costo di intaccare la democrazia.

Il film è tratto dal racconto di fantascienza di Philip K. Dick intitolato Rapporto di minoranza e il regista Steven Spielberg ne ha fatto uno dei film di fantascienza più acclamati dalla critica nel lontano 2002, che ha visto protagonista l’attore Tom Cruise. Come si sviluppa la storia e che legame c’è con la situazione che stiamo vivendo oggi, arrivati già a metà del 2021? Sandro Torella, attore, regista e autore satirico, ci racconta in diretta i collegamenti col presente e le “profezie” di Minority Report.

“In qualche modo questo film uscito 20 anni fa, ha anticipato parecchie cose dal punto di vista tecnico che stiamo conoscendo adesso o che conosceremo a breve. Automobili che camminano da sole, questo poliziotto – che sarebbe Tom Cruise – il che riesce a vedere delle immagini che stanno accadendo in schermi trasparenti davanti a sé, qualcosa che ci avviciniamo probabilmente a fare anche noi, e riesce a vedere la premonizione.
Loro, grazie a un sistema “pre-crimine” riescono a vedere prima quello che accadrà. Se ci pensi adesso abbiamo gli algoritmi: tu stai pensando qualcosa o vagamente potresti dire qualcosa, il cellulare già ti dice “vai in questo negozio”, “acquista questo”.
Noi sappiamo che oggi, attraverso i social, c’è chi sa già quello che faremo, anticipa le nostre azioni dal punto di vista comportamentale.
Il discorso sulla privacy è legato molto a questi aspetti di carattere tecnico-commerciale. Nel film si va oltre, addirittura si anticipa il crimine.

Del genere di Minority Report ce ne sono parecchi. Sicuramente questo è quello che dà più spunti dal punto di vista tecnico. E’ un film che parla di libero arbitrio, di politica. Quanto possiamo lasciare la libertà personale per il sociale? E’ quello che viviamo oggi: quanto possiamo tralasciare una libertà personale per ottenere una sicurezza che vada oltre?”