Non è possibile che in piena crisi sanitaria, in piena crisi socioeconomica, non siano state bloccate le demolizioni delle case abusive in Campania.
Chiariamo subito: un abuso è un abuso, e va punito. Se esistono case abusive a rischio idrogeologico o pericolanti, vanno evacuate.
Ma io certe realtà le ho potute toccare con mano, perché stanno avvenendo sul mio territorio. Ho potuto raccontare testimonianze, vedere documenti: stiamo parlando di case costruite negli anni ’90, perfettamente agibili. Attendevano soltanto la documentazione da parte dei comuni, in molti casi documentazione regolarmente pagata.

Si ricordano di abbattere queste case trent’anni dopo, in piena pandemia, in una regione in zona rossa. Case abitate da più nuclei familiari, da tanti bambini, e vi assicuro che le hanno abbattute nei quartieri di Quarto e di Pianura a Napoli, ma anche sull’isola di Ischia, mettendo intere famiglie per strada.
Pensate, sono stati sospesi gli sfratti per gli inquilini che non pagano il canone e non sono state sospese le demolizioni. Anzi, molti giudici si rendono conto dell’assurdità di quello che sta avvenendo, ma dicono che non esiste al momento una legge che permetta di riconsiderare gli abbattimenti.
“Riconsiderare”, badate bene, non vuol dire che una casa abusiva debba restare in piedi. Vuol dire che se hanno aspettato trent’anni, ne aspettano un altro in attesa che finisca la pandemia. Vuol dire fare un ordine delle demolizioni partendo dagli abusi più grandi (che non riguardano sicuramente le case private), dall’abbattimento degli ecomostri. Poi gli abusi di alberghi, poi le case disabitate, poi le case pericolanti, poi le case a rischio geologico e infine, dopo aver cercato una soluzione, per le famiglie che vivono in case abusive.

Famiglie che per assurdo pagano le utenze e le tasse, perché io ho visto la documentazione rilasciata dai comuni per case che stanno per essere abbattute: c’è sempre un gap legislativo che crea un corto circuito a danno di intere famiglie.
Ora, il mio non vuole essere un appello ad assecondare o giustificare illeciti e abusi. Il mio è un appello ad agire con umanità, e secondo coscienza.
Se quello che manca – in alcuni casi – per salvare intere famiglie, è un semplice cavillo legislativo, riunitevi caspita! Affrontate il problema, analizzate caso per caso!

Vi invito ad andare a vedere i video degli abbattimenti di Ischia, di Quarto, di Pianura. Sono scene strazianti.
C’è gente con bambini che sta perdendo tutto in piena pandemia. E perché? Perché “ancora non c’è l’apposita legge“.
Ma vogliamo tornare a pensare agli esseri umani?
I sindaci e i parlamentari rappresentanti di quel territorio cosa aspettano? Ce l’hanno una coscienza?

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