Con il lavoro della gente non si gioca. Questo il titolo che darei alla manifestazione che si svolgerà domani a Roma sotto la sede della Regione Lazio dal comparto del gioco legale. Pensate che comprende 6 mila imprese, 100 mila addetti e 120 mila punti vendita, tutti a rischio chiusura. Pare che oltre il 50% delle piccole e micro imprese del settore non ce la farà a riaprire senza l’intervento decisivo e immediato del Governo e senza una riapertura.

Si parla del 2 giugno, anche se la data non è ufficiale, ma il comparto non può resistere un altro mese. Sono chiusi da oltre un anno!

#giocopulitocontrolemafie, questo l’hashtag della manifestazione. Perché lì dove viene fermato il gioco legale, prolifera quello clandestino. Ed è esattamente quello che è accaduto in questo lungo anno di Covid. C’è stato un vero e proprio travaso di soldi dallo Stato alle mafie che hanno trovato terreno fertile.

Stanno consegnando le attività nelle mani della criminalità organizzata. Gli operatori del settore avevano impiegato oltre 20 anni per ridurre la percentuale del gioco illegale a meno del 10%. Oggi potrebbe essere schizzata addirittura a oltre il 50%. A pagarne le spese, inutile dirlo, sono tutti i lavoratori del comparto che si trovano adesso a una situazione non più sostenibile.

Appuntamento domani in Piazza Oderico da Pordenone: perché la battaglia delle singole categorie riguarda tutti. È una battaglia di libertà e di dignità.

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