Nell’ultimo anno stiamo assistendo a delle cose veramente surreali. L’ultima, in ordine di tempo, è la dichiarazione di Mario Draghi in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, quando ha ribadito che “le libertà e i diritti non sono barattabili con nulla“. Una frase encomiabile, da applausi, non c’è che dire.
Ma si è reso conto che lui, Mario Draghi, siede sulla poltrona del Presidente del Consiglio perché gli italiani sono stati costretti a barattare la libertà e il diritto di voto a causa – dicono – dell’emergenza sanitaria?
Il suo stesso Governo è il frutto del baratto dei nostri diritti, quindi ci prende per i fondelli o cosa?

Lo sa che gli italiani hanno barattato la propria libertà per permettere alle oligarchie di cui Mario Draghi fa parte di poter portare avanti quel Grande Reset economico, politico e sociale da loro stessi annunciato all’ultima conferenza di Davos e funzionale ai loro interessi?
Si erano resi conto che capitalismo e globalizzazione non erano più compatibili con democrazia e diritti sociali, ma soprattutto si erano resi conto che il modello fondato su democrazia e globalizzazione non poteva più competere con il modello “dittatura e globalizzazione” portato avanti dalla crescente potenza cinese; quella Cina che, sfruttando quel modello ed il vantaggio competitivo che ne deriva, ha dichiarato di raggiungere la leadership mondiale nel 2025.

Perché il punto è proprio quello, le oligarchie occidentali si sono trovate davanti a due scelte possibili: tutelare quelli che Draghi chiama “i nostri diritti e le nostre libertà” smettendo di competere con una dittatura per la leadership mondiale, oppure mandare in quarantena le democrazie, strumentalizzare l’emergenza sanitaria per costringerci a rinunciare a diritti e libertà avvicinando il nostro modello a quello del totalitarismo cinese.
Draghi lo sa che hanno optato scientemente per la seconda opzione?

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