“Decreto riaperture sancisce il fallimento di molte aziende. Coprifuoco è limitazione della libertà inspiegabile” ▷ Trancassini (FdI)

Sono giorni di fibrillazione all’interno del Governo. A scottare sulle poltrone in Consiglio dei Ministri sono stati diversi temi che hanno infiammato il dibattito sulla politica e le decisioni legate soprattutto alla gestione dell’emergenza Covid.

Frizioni sull’orario del coprifuoco, con la Lega che fino all’ultimo ha tentato di spostare le lancette un’ora in avanti fino alle 23.
Preoccupazioni intorno alla figura del ministro Speranza, sulla cui testa pendono tre mozioni di sfiducia, che saranno votate mercoledì 28 aprile in Senato, presentate da Fdi, Italexit di Paragone e dagli ex M5S di Alternativa c’è.
Tensioni sulle riaperture, con lavoratori di diverse categorie ancora in protesta e, ad esempio, i ristoratori di Io Apro che hanno già annunciato un azione di disobbedienza fissata per lunedì 26 aprile.

Questi gli argomenti principali affrontati in diretta da Stefano Molinari e Luigia Luciani insieme al deputato Paolo Trancassini di Fratelli d’Italia. Ecco le sue considerazioni espresse a Lavori in Corso.

“Decreto riaperture sancisce il fallimento di molte aziende”

“Decreto riaperture non è piaciuto a noi, ma da quello che leggiamo non è piaciuto neanche a parte della maggioranza. Di certo non è piaciuto ai cittadini, agli imprenditori. Si fa fatica anche a capirle certe scelte. Si ha un po’ la sensazione che si navighi a vista e che molti imprenditori fanno fatica a capire il perché di alcune scelte che sono incompatibili con la riapertura. Il decreto, che porta il nome delle riaperture, in realtà sancisce che molte aziende non riapriranno e falliranno”.

“Si gioca una partita epocale”

“Noi abbiamo già in essere un’azione legale che attiene alla chiusura dei ristoranti alle 18.00, atteso che il Cts non ha mai detto questo. Su questa vicenda abbiamo coinvolto centinaia e centinaia di ristoranti ai quali abbiamo messo a disposizione i nostri legali e le spese per questa azione.

Adesso stiamo ragionando su questa altra iniziativa che crea sicuramente una significativa discriminazione. A fronte di questo c’è anche la grandissima difficoltà che vivono queste aziende. Mi dovete spiegare per quale motivo un’azienda in questo momento deve continuare a caricarsi di spese che quando potrà riaprire sarà un fardello enorme. E’ molto più semplice scegliere la strada del fallimento, dell’eutanasia dell’azienda moribonda.

Non ci si rende conto che in questo momento si gioca una partita epocale. Una partita che dovrebbe avere un Governo chiaro, semplice, in grado di indicare la strada, che metta a sistema le risorse”.

“Togliere di mezzo il coprifuoco alle 22”

“Il coprifuoco è una limitazione della libertà inspiegabile, inconciliabile con un minimo di attività di ristorazione, di socialità. Noi abbiamo l’obbligo di recuperare un po’ di socialità. C’è una definizione dell’Oms che dice che la salute non è l’assenza di malattie, ma il benessere psico-fisico della persona. Anche solo per questo bisognerebbe toglierebbe di mezzo il coprifuoco alle 22”.

“Ecco perché chiediamo le dimissioni di Speranza”

“Il tema del trasporto pubblico secondo voi è stato degnamente affrontato da questa nazione? C’è una responsabilità gravissima: ecco perché noi chiediamo che il ministro Speranza debba dimettersi. La prima pandemia ci può aver colto di sorpresa, la seconda no. Ci siamo fatti trovare impreparati”.

“Ci piacerebbe l’uscita dal Governo di Lega e Forza Italia”

“Astensione della Lega? Noi l’abbiamo salutata come un bel segnale perché siamo convinti che il Governo non può essere dei migliori quando dentro ci sono i peggiori. Questo è un Parlamento nel quale il Movimento 5 Stelle pesa il 35%. E’ chiaro che questo è un Governo nel quale il peso di PD e 5 Stelle è molto forte. Per questo motivo abbiamo scelto di non entrare, non vogliamo governare insieme a Speranza e Di Maio e se la Lega e Forza Italia decidessero di non farlo più, noi ne saremmo ben lieti. Anche perché consideriamo da sempre e soprattutto in questo momento un valore l’unità del centrodestra. Stare tutti all’opposizione non potrebbe che farci piacere”.

Candidato del centrodestra per Roma?

“Penso che entro i primi quindici giorni di maggio dovremo sciogliere questa riserva”.