Solo il tempo ci consegnerà la verità dei fatti. Vale per tutti i casi oscuri che hanno fatto la storia del nostro Paese: uno su tutti? L’affaire della Metodo Di Bella, una cura contro il male del tumore elaborata dal dottor Luigi Di Bella, un caos mediatico che ha tenuto banco per mesi, una sperimentazione opaca e mai del tutto chiarita.

La scienza, quella che si definisce con la “S” maiuscola, ha sempre gettato scredito sulla terapia antitumorale che adesso porta avanti il Prof. Giuseppe Di Bella, uomo di scienza e di fede, mai arresosi nel tramandare il metodo ideato dal padre.

“Ormai abbiamo documentato in letteratura che questi risultati si possono ottenere”: ha dichiarato Di Bella ai nostri microfoni. Sembra infatti essere giunto il momento di diffondere i benefici ottenuti, come ci racconta lo stesso dottore: “La mia ambizione è quella di trasmettere, prima che sia troppo tardi (ho 80 anni) al maggior numero di colleghi questo razionale, questo ragionamento, questo meccanismo di azione”.

Queste le parole del Dott. Di Bella, con il direttore Ilario Di Giovambattista.

Che vogliamo dire ai medici che ci ascoltano?

“Che voglio loro proporre una documentazione e una proposta. Al razionale della terapia, ai componenti e al meccanismo di azione aggiornato come letteratura con la nostra esperienza. Per potere trasmettere quelli che sono gli elementi base di questa terapia e la possibilità di incrementare discretamente l’aspettativa di vita e la qualità di vita: l’obiettivo nostro è questo.

Ormai abbiamo documentato in letteratura che questi risultati si possono ottenere. La mia ambizione è quella di trasmettere, prima che sia troppo tardi (ho 80 anni) al maggior numero di colleghi questo razionale, questo ragionamento, questo meccanismo di azione. Spiegare ogni singolo componente della terapia, come agiscono e come interagiscono. L’obiettivo è di difendersi da un’impostazione mercantile della medicina: riportarla al suo fine naturale che è incrementare l’aspettativa di vita e la qualità di vita della gente”.