“La sovranità appartiene al popolo”: così recita il verso della Costituzione forse più conosciuto e citato. È il primo articolo della Carta, quello che fa riferimento esplicito alla sovranità come parte integrante dei cittadini italiani. Un principio, oltre che un valore, che da tempo sembra essere messo in discussione dai fautori dell’Europa e degli organismi sovranazionali.

Di recente, in occasione del suo primo discorso da Premier in Parlamento, Mario Draghi ha parlato espressamente di “cessione di sovranità” e “irreversibilità dell’euro”. Parole che hanno riproposto l’annoso quesito: l’Italia è ancora un Paese sovrano?

Sul tema si è espresso in diretta il direttore della Gazzetta Amministrativa Enrico Michetti, ospite di Ilario Di Giovambattista, Stefano Raucci e Francesco Di Giovambattista. Ecco il commento del Prof. Michetti.

“Il nocciolo del sistema risiede in questo. La cessione della sovranità è in ragione della solvibilità dei Paesi che fanno parte del contesto comunitario. Se il Paese è solvibile, il Paese è sovrano. Se il Paese non è solvibile, il Paese ha bisogno di un tutore.

Ecco allora quando partì la lettera di Draghi e Trichet, Draghi allora era governatore della Banca d’Italia e Trichet era a capo della Bce, lettera secretata rivolta al Presidente del Consiglio Berlusconi. Quella lettera diceva esattamente questo: o adottate queste prescrizioni o altrimenti saremmo costretti a intervenire. Per cui noi siamo sovrani in ragione della nostra solvibilità.

Poi con tutta questa incetta di debiti che ci stanno proponendo come nuova panacea e inducendo a farlo con queste chiusure a Natale, Capodanno, Pasqua, Pasquetta e tutte le festività dove qualche povero disgraziato poteva mettere qualcosa da parte per poter andare avanti e sfamare una famiglia, tutto ciò che è debito è cessione della sovranità.

Altra cosa e termino: noi facciamo la festa del 2 giugno, festa inabrogabile. La festa del 2 giugno è la festa della sovranità popolare italiana, nessuno lo dice. E perché si fa la parata militare? Perché la parata militare è a testimonianza del fatto che i primi 12 articoli della Costituzione, i diritti fondamentali, siamo disposti a difenderli con le armi!

Ecco perché non vi dovete fare portare a spasso dalle chiacchiere tra sovranisti ed europeisti. Vi può essere una credibilità quando qualcuno dice ‘o sei europeista o sei italiano’? Io sono italiano e favorisco i processi d’integrazione comunitaria. Qual è il problema?”.