Nell’occhio del ciclone: Juve Porto non risparmia nessuno dalle critiche (ovviamente fatta eccezione per i vincitori), vale anche per Björn Kuipers, direttore di gara olandese considerato un’eccellenza nel panorama arbitrale del continente e dal curriculum niente male in quanto a match di lustro, tra cui c’è anche un Juve-Atletico Madrid in cui passarono i bianconeri con una clamorosa rimonta.
Ieri sera però CR7 & Co. non sono riusciti ad eliminare la squadra di Sérgio Conceição, beneficiario di un rigore nel primo tempo che ha messo da subito in difficoltà i bianconeri, nonché di una punizione che ha propiziato il 2-2 decisivo nel secondo tempo supplementare.

C’è divisione tra i quotidiani nazionali sportivi di oggi sulla prestazione di Kuipers, e più in generale sull’arbitraggio nei 180 minuti (inclusi i 30 supplementari): mancherebbe secondo i più critici un rigore su Ronaldo anche ieri sera, oltre quello non fischiato agli sgoccioli dell’andata, inoltre al direttore di gara viene imputata troppa fiscalità in occasione della punizione che ha portato al secondo gol del Porto.
E’ di quest’avviso Tony Damascelli a ‘Radio Radio Mattino – Sport & News’; la pensano in modo radicalmente diverso Stefano Agresti, Nando Orsi e Furio Focolari.

Su un particolare c’è però concordia: sufficiente o meno, l’arbitraggio non può essere un alibi per i bianconeri, buttati fuori per il secondo anno di fila dal più debole degli avversari possibili.
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