Siamo un paese veramente bizzarro. In piena pandemia, con tutti i problemi veri e presunti che ci sono con i vaccini e con i tempi che non vengono rispettati, assistiamo a delle operazioni davvero incredibili.
Si è formato un inter-gruppo parlamentare, con i parlamentari di Italia Viva – pensa un po’ – per il ponte sullo Stretto di Messina: l’opera più faraonica e inutile che la mente umana abbia mai potuto progettare nel nostro paese, ma in generale nel mondo non esiste un’opera meno giustificata e meno utile di questa. Un ponte resistentissimo che unirebbe due cimiteri, se fosse realizzato in caso di terremoto, perché Reggio Calabria e Messina hanno solo un quarto delle case in grado di resistere a un terremoto di magnitudo medio-alta.

Dunque una cosa che non serve a niente. E’ soltanto propaganda che viene ritirata fuori ogni tanto, proprio per cercare di portare consenso politico.
L’altra cosa piuttosto inquietante è che il Ministro per la Transizione Ecologica (si dovrebbe chiamare della “Riconversione Ecologica”) parla dell’energia generata dalla fusione nucleare come un’energia di transizione. Peccato che non esista al mondo un solo impianto che produca energia da fusione nucleare, perché per ricavare un tot. di energia ce ne dovresti mettere molta di più, soprattutto a temperature elevatissime. Esistono molti progetti, me niente di concreto. Come non esiste ancora un nucleare di fissione, cioè come quello che abbiamo fino adesso, di quarta generazione.

Cominciamo con un passo proprio sbagliato. Di che cosa stiamo parlando? In un momento in cui in tutto il mondo si pensa al risparmio, all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili, si ritira fuori l’opzione nucleare che è sostanzialmente di centralizzazione dell’energia, quando invece andiamo verso il decentramento energetico in cui ognuno si fa energia per conto proprio, laddove si può. Questo vale soprattutto per i paesi in via di sviluppo, che hanno spesso unità familiari dislocate in un territorio molto vasto.

E, soprattutto, si ripropone il ponte sullo Stretto di Messina. Siamo sicuri che Draghi sia d’accordo?
E soprattutto siamo sicuri che queste proposizioni di principio servano a qualcosa?

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi