Con il Governo Draghi è stata annichilita ogni forma di opposizione al nuovo regime terapeutico. Ha neutralizzato non soltanto gli ultimi residui di sovranità popolare, ha altresì distrutto il potere della politica come professione.

Al posto dei politici ci sono ora stabilmente i tecnici, esperti, competenti. E come ormai sanno anche i bambini, dietro ogni tecnico si cela un banchiere, dietro ogni esperto un top manager e dietro ogni competente un economista di rigorosa formazione bocconiana.

I politici sono stati ridefiniti come semplici maggiordomi di tecnici ed economisti. Basti pensare alla parabola tragicomica della Lega di Salvini e del 5 Stelle di Grillo: si trovano ora fedelmente alle dipendenze dell’uomo dei mercati e di Goldman Sachs, l’euroinomane della BCE.

Ogni vero patriota democratico dovrebbe opporsi a Mario Draghi e al suo governo, ha detto Varoufakis.

Tre anni dopo l’ultima votazione, il popolo italiano si ritrova al governo l’esatto opposto di ciò che votò nel 2018. Diventa ogni giorno più chiaro come per la neolingua dei mercati “democrazia” voglia dire autogoverno del blocco oligarchico neoliberale.

L’ordine del discorso va ripetendo senza posa che data la situazione emergenziale occorre affidare il potere agli esperti. Che è un po’ come dire che per proteggere la democrazia occorre limitare la democrazia.

Il guaio è che i più siano disposti ad accettarlo in silenzio.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro