Recovery Plan affidato alla società di consulenza americana McKinsey? Le voci dei giorni scorsi sul coinvolgimento della società nella riscrittura del piano trovano ora conferma nella pubblicazione del testo dell’accordo: 30 mila euro per un gruppo di tre consulenti che assisteranno il Governo per 10 settimane.

Un fatto molto grave secondo il Prof. Enrico Michetti: “Noi abbiamo 3,5 milioni di dipendenti pubblici, presso il Ministero dell’Economia abbiamo dei dirigenti che percepiscono degli emolumenti che sono spesso molto prossimi al tetto di decine di migliaia di euro lordi al mese, e noi per un affare di natura strategica per il nostro paese dobbiamo rivolgerci a competenze esterne di una società americana?

Il vero problema, tuttavia, non si esaurisce solo nell’aver scelto (per l’ennesima volta e in continuità con il Governo precedente) di affidarsi a task force esterne, ma in un fatto ancora più grave, secondo il Professore: che ne è dei margini di riservatezza di un paese? Cosa potrebbe farne un’azienda privata del calibro della McKinsey e Co. di informazioni così delicate come quelle che riguardano i nostri piani economici? La sua analisi in diretta con Stefano Raucci.

“Il Governo sembra in continuità con il precedente. Quasi che la matrice ispiratrice sia la stessa. Al di là di questo c’è un aspetto che mi intriga. Noi abbiamo 3,5 milioni di dipendenti pubblici, presso il Ministero dell’Economia abbiamo dei dirigenti che percepiscono degli emolumenti che sono spesso molto prossimi al tetto di decine di migliaia di euro lordi al mese, e noi per un affare di natura strategica per il nostro paese dobbiamo rivolgerci a competenze esterne di una società americana.

Questo fatto è un fatto che ritengo grave. Che il nostro paese non abbia 10 persone in grado di redigere un progetto la cui ritualità si conosce, per cui non servono competenze di settore altre o diverse da quelle che già si conoscono negli ultimi 40 anni… Ecco non riesco a comprendere perché ci si debba avvalere di una società di consulenza in materie strategiche come quella del Recovery Plan.

Perché lì si dovrebbe registrare l’autonomia di un paese. E dei margini di riservatezza di un paese. Conoscere le linee programmatiche di un paese a fondo… Quel paese diventa più vulnerabile se a conoscerle sono terzi. Anche attraverso i commerci possono influenzare le linee di competitività e trarne vantaggio da rapporti di questo tipo. Mi chiedo: perché si ricorre a un soggetto esterno? Un soggetto non solo esterno rispetto all’Italia e all’Europa, ma che fa parte di un contesto diverso dalla nostra ritualità”.