L’uno è grande sostenitore delle cure domiciliari, l’altro crede fortemente nella campagna vaccinale: uniti contro il Covid, ma, apparentemente, su piani differenti.

Il Dott. Mariano Amici, medico di base della provincia di Roma, e il Prof. Massimo Ciccozzi, Direttore dell’Unità statistica medica ed epidemiologica molecolare all’Università Campus Bio-Medico di Roma, si sono confrontati ai nostri microfoni.

Con Stefano Molinari e Luigia Luciani, ecco cosa si sono detti in diretta a proposito di vaccino Covid, medicina territoriale e sull’uso degli anticorpi monoclonali 

Dott. Mariano Amici

“I pazienti con tampone positivo noi li abbiamo trattati tutti al proprio domicilio, non abbiamo avuto alcun decesso e non abbiamo effettuato alcun ricovero. Quindi abbiamo ottenuto tutte guarigioni. La cosa può anche essere verificata.

Il paziente è istruito a chiamarmi, al verificarsi di sintomi io vado anche a casa a visitare il paziente e caso per caso, individualmente, effettuo le terapie del caso.

Vaccino? Io non sono un no-vax, per quanto riguarda questo vaccino però bisogna fare alcune precisazioni. Questo non è un vaccino, è un farmaco geneticamente modificato. È stato chiamato vaccino per by-passare determinate procedure e metterlo sul mercato.

E poi, nel foglietto illustrativo del farmaco c’è scritto chiaramente che l’efficacia è una cosa, ma rispetto all’innocuità ci vogliono mesi o anni per valutarlo. Quando il paziente entra io gli spiego tutto, in modo che sia cosciente di quello che va a fare. E non parlo solo degli effetti collaterali, ma anche delle complicazioni a lungo termine”.

Prof. Massimo Ciccozzi

“L’assistenza a casa l’ha fatta il Veneto quando abbiamo avuto il primo picco epidemico e ha avuto buoni risultati, ma stiamo parlando di medicina del territorio, quella che poteva evitare l’intasamento degli ospedali. Se fatta come deve essere fatta è ottimo. È la famosa medicina di territorio di cui abbiamo sempre parlato e che dobbiamo rinforzare.

I medici di medicina generale sono la nostra prima linea, da lì parte la territorialità della medicina. È chiaro che quando si va in crisi respiratoria o l’ossigenazione va sotto il ricovero deve essere immediato.

Sul vaccino non sono d’accordo con il Dott. Amici. Non è un farmaco, è qualcosa che stimola il nostro sistema anticorpale a fare anticorpi specifici contro una proteina del virus che è quella fondamentale. In più non è virus inattivato, ma è un vaccino di nuova generazione.

Effetti a lungo termine? Vale per tutti i vaccini… Io credo che bisogna puntare alla campagna vaccinale e esorto tutti alla vaccinazione. Dobbiamo fare in modo che questo virus si adatti il più possibile a noi”.