Abbiamo parlato di recente dei SURE, fondi che vi raccontano essere aiuti a fondo perduto dall’Europa, ma che in realtà sono finanziamenti a tassi che sono convenienti, sì, ma solo perché abbiamo dato delle garanzie a prima richiesta da parte dello Stato italiano. Questo grava molto le condizioni per noi.
Il problema qual è: che stiamo iniziando a capire che questi SURE sono una sorta di prova di quello che succederà con la grande massa dei fondi europei, cioè i cosiddetti Recovery Funds.

C’è stato un differenziale di rendiconto di circa sei miliardi sul SURE tra ciò che è stato rendicontato dall’INPS e quello che invece avrebbe dovuto essere speso. In pratica c’è stato un tiraggio di circa il 50% della cifra autorizzata, e secondo l’INPS, che ha dato una spiegazione, questo sarebbe dovuto in parte a un miglioramento dell’economia (così scrivono loro) e in parte al fatto che “non preoccupatevi, perché c’è tempo fino a marzo 2022“.
Ora, io questo grande miglioramento dell’economia nel 2020 proprio non l’ho visto, ma magari mi sbaglio.

Vediamo invece cosa vuol dire il fatto che secondo l’INPS non dovremmo preoccuparci perché ci sarebbe ancora tempo.
A cosa servono questi fondi? Parliamo di cassa integrazione e di contributi per i lavoratori autonomi. Il massimo autorizzato è di circa 27 miliardi e si riferisce alle previsioni del decreto Cura Italia e del decreto Rilancio. Il problema è che l’INPS ha pagato circa il 50% di quello che era previsto e dunque c’è un grosso differenziale tra il preventivo e il consuntivo che era stato preparato.
Questo discorso del fatto che c’è tempo fino a marzo 2022 forse può tranquillizzare gli uffici dell’INPS, ma di certo non tranquillizza tutti gli italiani.
Perché? Un po’ perché qualcuno potrebbe pensare – forse – che gli effettivi pagamenti sulle casse integrazioni non sono stati così rapidi come viene raccontato, ma poi anche perché la Corte dei Conti UE è lì a vigilare, e stiamo iniziando a capire come funzionerà la logica del Recovery Fund, col problema che qui parliamo di 20 miliardi. Lì ne sono in ballo 200.

I fondi europei, come vedete, sono difficili da portare a casa. E molto spesso a condizioni non convenienti per il nostro paese.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi