Se riuscirà a superare questa settimana (con la semifinale di Coppa Italia) e la sfida di campionato alla Juventus… allora sì che Gattuso potrà provare a ritracciare quella strada che vedeva i partenopei capolisti virtuali del torneo.

Se quello di ieri sera fosse stato per il Napoli il primo match così…

  • a tratti ben giocato
  • tantissimi tiri in porta a fronte di pochissimi subiti
  • pali, traverse e miracoli del portiere
  • di gol completamente regalati all’avversario
  • rigore negato
  • e poi la lunghissima serie di infortuni

sarebbe DOVEROSO parlare di partita SFORTUNATA, di partita STREGATA.

Ma contro il Genoa, gli azzurri hanno perso ieri sera la 7a partita su 20 giocate in campionato (la 9a sulle 30 stagionali). Tutte, più o meno, allo stesso modo.

Ed allora non si può non pensare che anche se la responsabilità di tutti i singoli eventi avversi non possa essere completamente dell’allenatore Gattuso, viene comunque da pensare che Gattuso si stia facendo travolgere dagli eventi avversi, senza la capacità di trovare i giusti rimedi.

Avendo peraltro con le sue dichiarazioni, come certamente da suo carattere, messo fuoco invece che acqua, sul clima incendiario che ambiente, società e tifosi hanno ormai da un paio di mesi riversato su di lui.

Ultima anche quella resa ieri sera, subito dopo quest’ennesima sconfitta:

Mercoledì ci giochiamo il ritorno di coppa con l’Atalanta e speriamo di andare in finale e giocarci la Coppa, ma l’obiettivo mio, della squadra e della società è la qualificazione in Champions League“.

Come ogni dichiarazione di Gattuso, anche questa è sincera: l’obiettivo suo (e della Società) è assolutamente quello di fare punti in campionato per arrivare al quarto posto e non quello di vincere una Coppa Italia (peraltro sollevata lo scorso giugno).

E allora però Gattuso dimostra che sta sbagliando: a fronte delle avversità (la più grande delle quali è ritrovarsi con il povero Petagna titolare fisso… ragazzo volenteroso che però era stato acquistato col chiaro intento di provare qualcosa di diverso nei finali di partita in cui ci fosse stato bisogno di trovare il gol… non certo per guidare l’attacco nelle sfide cruciali della stagione) il tecnico dovrebbe trovare un modo pragmatico per affrontare le situazioni, senza costringere i suoi a tattiche complicate come la “costruzione dal basso” che avrebbe bisogno di:

  • allenamenti specifici notevoli (cosa impossibile in questa stagione sconvolta dalla pandemia)
  • interpreti tecnicamente adeguati (ad eccezione di Koulibaly, nessuno in difesa ha queste caratteristiche al punto che Gattuso si sente costretto a schierare in porta Ospina invece del talento, e patrimonio della società, Meret… per la sicura maggiore attitudine del portiere colombiano a giocare con i piedi)
  • tranquillità nella testa (cosa che al momento è completamente persa).

Quel pragmatismo che finora ha utilizzato una sola volta in stagione (paradossalmente non in Campionato… ma proprio nella sfida d’andata di Coppa Italia contro l’Atalanta quando, schierando una inedita difesa a tre… è riuscito a strappare uno 0-0 ai bergamaschi che, di questi tempi, ha davvero dell’incredibile e che, di fatti, lascia ancora apertissime le porte della finale).

Quel pragmatismo che è tipico di Ballardini, che da quando ha preso la guida del Genoa, ha fornito alla squadra un rendimento in fatto di punti… lui sì… da Champions League.

Se riuscirà a superare questa settimana (con la semifinale di Coppa Italia) e la sfida di campionato alla Juventus… con il recuperare degli uomini migliori, allora sì che Gattuso potrà provare a ritracciare quella strada, anche sul piano tattico, che fino a che la condizione fisica aveva assistito tutti gli uomini vedeva i partenopei capolisti virtuali del torneo.

Se così non sarà… una prematura separazione è tutt’altro che improbabile.

Vittorio de Gaetano