Secondo la ricostruzione di chi pretende che sia l’unica sola possibile, il covid sarebbe nato da zoonosi, in particolare come salto di specie dal pipistrello all’uomo. Ora è chiaro che questa è una possibilità degna di essere discussa, ma accanto a questa vi sono altre possibilità da discutere: la pista del laboratorio, in particolare di una fuga di un virus prodotto in laboratorio e connessa a questa la pista che vede invece la creazione ad hoc di un virus con dichiarati fini bioterroristici.

Però vi è una notazione di questi giorni che può giovare a riaprire la via della discussione critica. Ebbene, sembra che Bill Gates abbia già vaticinato intorno a nuovi disastri a venire. Sul Fatto Quotidiano del 9 febbraio 2021 se ne dava notizia con un articolo così intitolato: “Bill Gates fa due nuove profezie: Ecco quali saranno i prossimi disastri a cui gli uomini non riusciranno a rispondere”.

Nel corso di questo intervento di Bill Gates uno dei due disastri a venire va proprio sotto il nome di bioterrorismo. Queste le sue parole: “E poi c’è il bioterrorismo. Se qualcuno vuole fare dei danni può creare un virus, il che significa che le probabilità che ciò accada sono molto più alte di un’epidemia naturale come quella attuale”.

Intanto Bill Gates ci sta dicendo esplicitamente che il bioterrorismo è una possibilità reale. A questo punto sorge la domanda: e chi ci dice che il coronavirus non sia esso stesso già il prodotto del bioterrorismo? E non sia quindi un virus bioingegnerizzato con fini politici o geopolitici?

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