La regolare vita della società va avanti, secondo il sociologo Durkheim, sia per i valori delle persone che per la paura della punizione dello Stato, tramite le Forze dell’Ordine.
Sembra essere il caso, nel 2020, di aggiornare questa lista, almeno secondo chi in queste ore si indigna sui social contro gli assembramenti da shopping natalizio viste nel weekend nella Capitale, ma estendibili a tutte le piazze più rinomate della Penisola: un coro di haters cui si accoda anche buona parte della politica, quella stessa politica che però non vieta di andare a comprare i regali da mettere sotto l’albero, per i fortunati per cui ancora è possibile.
Un controsenso palese, quello su cui si sofferma il vicedirettore del Corriere della Sera Antonio Polito, che mette i politici davanti alle loro responsabilità nel suo intervento a ‘Lavori in Corso’

Non biasimo il correggere o il tornare indietro, però non diamo la colpa alla gente. Non diciamo “beh, noi abbiamo fatto tutto quello che dovevamo e voi non avete capito”, perché secondo me non è così.
Quando le cose vanno male è colpa nostra, quando vanno bene è sempre merito loro.
Purtroppo abbiamo davanti a noi un dato che è oggettivo, ed è terribile: il maggior numero di morti per Covid in Europa, quindi effettivamente qualcosa che non ha funzionato c’è. Su questo c’è poco da dire.
Dopodiché il problema non è oggi recriminare, il problema è impedire che questa strage continui.

Ritorno al voto: quante possibilità?

La prima questione da porre perché tutti i ragionamenti abbiano un senso è che cada il governo: ci vuole qualcuno che lo fa cadere.
Su può presumere – come Salvini forse spera – che lo faccia cadere Renzi in caso di mancato accordo sul Recovery Fund, però non è detto, perché se non cade il Governo non succede niente.
In ogni caso andare a votare nei primi mesi dell’anno sembra estremamente improbabile, perché speriamo di avere in corso in quel momento una campagna di vaccinazione grandissima.
Tenete però presente che quando arriva luglio poi non si può proprio più andare a votare. All’inizio dell’anno nuovo si eleggerà il Capo dello Stato, e dopo l’elezione del Capo dello Stato, è difficile che il Presidente eletto da questo parlamento lo sciolga. Quindi se Salvini pensa che non si va a votare fino al 2022-2023 secondo me non ha tutti i torti
“.