Lazio regione virtuosa? Secondo il Prof. Francesco Vaia, Direttore sanitario dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani, sì.

I dati che collocano la regione in zona gialla fanno ben sperare e gran parte del risultato sarebbe da attribuire al buon senso dei cittadini.

Ottimismo sì, ma con cautela, secondo il Professore, che sottolinea come in ogni caso non sia assolutamente il momento di abbassare la guardia.

Lo stesso vale per la sperimentazione sul vaccino al quale l’INMI si sta dedicando: i primi risultati sembrano essere molto positivi, ma è ancora presto per parlare di un vaccino che sia sicuro ed efficace.

Il punto in questa intervista di Luigia Luciani e Stefano Molinari. Ecco cosa ha detto il Prof. Vaia in diretta.

Covid nel Lazio

“Siamo a un valore che ci induce a un cautissimo ottimismo. Cauto, mai come in questo momento bisogna tenere alta la guardia. Le misure messe in campo sono efficaci e applicate con buon senso dai cittadini.

Nel Lazio secondo me siamo stati più bravi, più capaci come sistema complessivo. Ancora oggi siamo sul pezzo cercando dalla mattina alla sera risposte sempre più importanti e innovative. Da qui al vaccino ci sono i nostri comportamenti”.

Liberare gli ospedali

“È tempo di pensare molto alla domiciliarità, bisogna liberare gli ospedali. Il tema non è liberare posti letto, è fare in modo che l’accesso all’ospedale sia filtrato dal territorio. Molte delle patologie, compreso il Covid in una fase non grave, possono essere curate a casa”.

Vaccino

“Il nostro vaccino sta per terminare la prima fase, non abbiamo avuto reazioni avverse. Daremo i primi dati a fine novembre inizio dicembre e posso dire che intravediamo elementi di immunogenicità. Siamo ottimisti, ma non abbiamo fretta. Dobbiamo fare un vaccino che sia sicuro ed efficace”.


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