Ha indugiato fino alle 20.20 di ieri sera il Premier Conte, prima di accendere i riflettori e presentare in prima serata televisiva il nuovo Dpcm. Una tipica conferenza stampa alla Conte, come abbiamo avuto modo di conoscere in questo stato di emergenza.

Con il nuovo provvedimento, il Governo ha continuato a stringere le maglie delle libertà dei cittadini. Meno spazio alle uscite di casa in tutta Italia con il coprifuoco fissato alle 22.00, ulteriori chiusure di attività produttive e ricreative e regioni italiane divise in tre zone con disposizioni diverse a seconda di 21 parametri legati all’epidemia di Covid: gialle, arancioni e rosse. Queste ultime sono Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

Insieme alle restrizioni aumentano anche le polemiche. Anche qui come secondo copione, si sono registrate diverse reazioni negative in seguito alla conferenza di Conte. Per il direttore di “Palazzi & Potere” Marco Antonellis, intervenuto ai microfoni di Francesco Vergovich, “Conte ha scontentato un po’ tutti”.

Questo il commento di Marco Antonellis a “Un giorno speciale”.

“Sul modo in cui è avvenuto, sul rapporto con le opposizioni, sulla presentazione televisiva in prima serata di‍ ieri sera, è il solito modo molto discutibile. Sembra un modo per catturare un po’ di like, per fare un po’ di presenzialismo piuttosto che pensare alla sostanza dei problemi.

Alla fine Conte si è messo a fare il notaio di quelle che erano le esigenze di tutti quanti e ha certo di mettere in fila le richieste. Ha scontentato un po’ tutti, le Regioni hanno preso questa situazione come una sorta di pagellino: se ho il rosso sono stato cattivo, se ho il giallo così così.

Credo che anche il Capo dello Stato si aspettasse qualcosa di diverso, non certo questa corrida continua, anche interna alla maggioranza. Non credo che la divisione in zone dell’Italia risolva granché. Speriamo che non ci sia bisogno di ulteriori strette”.


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