“Si segnala che la scrivente Unità di crisi, in raccordo con la presidenza della Regione, è l’unico organismo abilitato a fornire indicazioni e riscontri agli organi di stampa e a quelli radiotelevisivi e ai social media. È pertanto inibito a tutti gli organi aziendali rilasciare informazioni e interviste o intrattenere collaborazioni con i predetti organi senza espressa autorizzazione di questa unità di crisi”.

L’emergenza Coronavirus continua ad occupare le prime pagine dei giornali. Il Governo ha varato un nuovo dpcm in Parlamento che proroga lo stato di emergenza al 31 gennaio e intensifica le misure restrittive adottate fino ad ora. Mascherine all’aperto e più controlli contro assembramenti. Quadro peggiorato da agosto”.

Indignazione al riguardo per lo Chef Gianfranco Vissani che evidenzia come in Parlamento si parli troppo di mascherine e poco di ripresa economica. “Parlano di sicurezza, mettiamo la mascherina e mi sta bene ma dobbiamo essere più coerenti. Non hanno dato niente alle persone“. Così lo chef accusa l’operato del Governo.

Ecco il suo intervento a “Un giorno speciale”.

Ci hanno fatto chiudere per quattro mesi, la devono piantare. Parlano di sicurezza e mettiamo la mascherina e mi sta bene ma dobbiamo essere più coerenti. Non hanno dato niente oltre a quei 600 euro di IVA alle persone. E poi dopo ridono. Questi stanno al governo, fanno le foto con le bandiere dietro e tutti incravattati ridono. Ma che state dicendo. Hanno messo la mascherina all’aperto: non va bene.

Conte vorrebbe i pieni poteri? Ma il nostro presidente Mattarella dov’è? Si è nascosto? Dovrebbe intervenire per queste cose come per la Comunità Europea. Ieri sera uno parlava ma tutti i soldi dove stanno? Ce la dobbiamo cavare da noi. Se non troviamo questo antivirus muore il mondo.

A Roma qualche locale storico sta riprendendo ma lavorano più quelli in periferia che si permettono di lavorare con i numeri. Questo pubblico di élite ha paura, non esce e va nei locali che pensano siano più protetti. Abbiamo riaperto con metà delle persone per andare avanti, non è facile. A Roma non c’è niente, c’è solo la polizia municipale che fa le multe.

Inoltre dopo che ti fanno il tampone ti avvisano dopo giorni se sei positivo o no. Ma quanta gente ha contaminato in quei giorni?”.


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