La fredda matematica ci consegna ad oggi un continuo aumento di tutti i più importanti indicatori relativi al virus: dai semplici contagi, ai più complessi casi finiti in terapia intensiva, fino al contestato rapporto positivi/tamponi effettuati.

Come interpretare dunque i numeri dell’epidemia, anche alla luce dell’esperienza vissuta nei primi mesi dello scorso anno? Negli ultimi giorni assistiamo ad una crescita esponenziale, ossia un raddoppio ogni settimana delle curve che indicano l’andamento del virus?

Sono le domande rivolte da Stefano Molinari e Luigia Luciani al professor Giovanni Sebastiani, matematico del Cnr, che ha fornito le sue spiegazioni a “Lavori in corso”. Ecco il suo intervento.

Le tre curve della crescita esponenziale

“Il tipo di crescita è esponenziale. Le curve che lo indicano sono tre e ci dicono cose diverse.

La prima riguarda la percentuale dei nuovi positivi sui casi testati. Questa da circa tre settimane ha lasciato l’andamento lineare e mostra un’impennata molto rapida. Questo circa da tre settimane. Ogni 8 giorni l’incremento raddoppia. E questo è tipico di un fenomeno esponenziale.

Ma che impatto ha il virus sulla salute pubblica? Per renderci conto di questo andiamo a considerare il numero di ricoverati con sintomi e il numero di posti occupati in terapia intensiva da pazienti con il covid. Ecco, in questo caso il cambiamento qualitativo da andamento lineare ad esponenziale ce l’abbiamo un po’ più recentemente. Da due settimane a questa parte. Analogamente per quanto riguarda la terapia intensiva.

Questo spiega anche perché non riusciamo più a tracciare tutti i positivi”.

E per i decessi?

Anche per i decessi aumenta la curva, ma più lentamente perché i decessi hanno un’inerzia. C’è un ritardi che fa si che le variazioni siano postposte. Il dato di un giorno per me conta zero. Bisogna guardare nel medio lungo periodo.

Confronto con il periodo di lockdown

“Come numeri assoluti, per tutti i parametri che io considero, rispetto a marzo siamo più bassi. Indubbiamente a livello nazionale sono numeri più bassi. Però se continua l’incremento di numeri e raddoppiano ogni 8 giorni, in un mese stiamo ai numeri di marzo. Però facciamo più test di prima.

Durante il lockdown risultava che per una persona certificata positiva al covid, ce n’erano altre 5 non identificate. Adesso io sono pronto a scommettere che per una persona certificata ce ne sono 1,2 al massimo non identificate”.


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