Non hanno il coraggio di dirvelo: ecco cosa succederà se falliscono le imprese

Se parlate con imprenditori e commercialisti, avrete un quadro della situazione economica italiana molto drammatico. Sicuramente più di quanto non raccontino i giornali.
Parliamo di una situazione insostenibile per le microimprese.

Ora, in questa situazione io penso che il problema sia del tipo di economia che noi abbiamo: il vero problema è che l’economia capitalistica – in particolare quella italiana – è macrocefala.
Cosa vuol dire? Che ha una testa molto grande, troppo rispetto al corpo.
Ma chi è la testa? Chi il corpo?
Parliamo dell’Italia; il vero problema dell’Italia di cui i politici non si occupano poiché troppo impegnati a rinnovare il posto in Parlamento, è che il corpo dell’economia italiana sono le imprese, il settore privato.

So benissimo che ci sarà chi mi parlerà di spesa pubblica, di immettere denaro nel sistema. Io sono il primo a dirlo.
Ma se tu immetti nel sistema della liquidità, della spesa, e nel frattempo non hai creato una base strutturale di imprese e professionisti che la sorreggono (anzi, negli ultimi 40 anni l’hai sistematicamente distrutta) quel corpo non può reggere.

Quel corpo sono anche le gambe di un’economia. Beh, in questo caso noi abbiamo gambe molto piccole: sono le microimprese che continuiamo a distruggere.

Lavoratori dipendenti, pubblica amministrazione, disoccupati, studenti, pensionati costituiscono quella enorme testa che ormai è sorretta da gambe molto piccole e fragili. E noi stiamo per distruggerle.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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