Oggi ritorno sull’abolizione del contante: io lo avevo previso nel 2015 e oggi sta succedendo. Vi voglio leggere di Jens Weidmann, economista e presidente della Bundesbank, la Banca Centrale tedesca.

Lui diceva: l’eliminazione di banconote di taglio grosso avrebbe “effetti distorsivi se la gente capisse che si vuole abolire il contante”. Questa frase andava a commentare una frase dell’allora presidente della BCE, Mario Draghi.

Perché ve ne parlo? Noi stiamo andando verso un mondo che è basato sull’interesse negativo sui depositi. Un mondo rovesciato! Perché in questi casi la gente inizia a pensare che convenga tenere i soldi sotto il materasso. Capite che se aboliscono il contante questo diventa impossibile. Dunque si crea un circolo vizioso per il quale si potrebbe avere, secondo me, un’ulteriore discesa dei tassi negativi sui depositi e un aumento sui tassi di uso delle carte di credito.

Ciò perché finché fai circolare una banconota le banche non hanno interessi, a meno che non la depositi, invece ogni volta che utilizzi una carta di credito stai creando un interesse che poi si chiamerà commissione sull’uso delle carte di credito.

Se per legge, dunque se per esempio il Presidente del Consiglio italiano creerà l’ennesimo decreto nel quale stabilirà che il contante è fuori legge, creeremo un mercato per cui i tassi sui depositi andranno sempre più giù e i tassi sugli usi delle carte di credito andranno sempre più su.

Una piccola riflessione: sia la Banca Centrale Europea che la Bundesbank guarda caso hanno sede a Francoforte sul Meno. Non dico niente… dico solo che entrambe hanno sede nella stessa città e che, di fatto, la BCE è nata sul modello della Banca Centrale tedesca.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi


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