L’ultimo Dpcm del Premier Conte ha acceso ancora di più il dibattito mai sopito sulla questione emergenziale in Italia. Salute versus economia, aumento di contagi e di misure di restrizione versus crisi economica e sussidi ritardatari o inesistenti.

Da qualunque lato si guardi, l’Italia sembra svegliarsi ogni mattina con una preoccupazione in più anziché con un nuovo sollievo e le rivolte che hanno preso piede in alcune delle più importanti città italiane ne sono emblema.

Organizzate o meno, inficiate da organizzazioni malavitose oppure no, le manifestazioni e tutta quella gente in piazza rappresentano un disagio sociale che non può passare sotto silenzio, secondo il retroscenista politico e firma di Dagospia Marco Antonellis.

Con quello che il giornalista ha definito un “lockdown mascherato”, il Governo sta manifestando il fatto che gli eventi “più che gestirli e governarli, sembra inseguirli” e questo, precisa Antonellis, non è affatto un bene.

Prima fra tutte la questione contagi: “Sarebbe stato interessante avere dal Premier o comunque da fonti di Palazzo Chigi dei dati, dei numeri – commenta in diretta ai nostri microfoni – se tu chiudi bar, ristoranti, teatri, cinema ecc, io voglio sapere per un dovere di trasparenza e per rispetto nei confronti dell’opinione pubblica, quanto valgono queste chiusure in termini di minor diffusione del virus. Cioè quanti casi ci sono stati nei bar, cinema, ristoranti. Quant’è il contagio nelle scuole, nei trasporti? Loro studi del genere li hanno, se non li avessero vorrebbe dire che decidono random, a casaccio. Ecco sarebbe bene rendere edotta anche la pubblica opinione di questi numeri”.

L’intervento completo in questa intervista di Francesco Vergovich a ‘Un giorno speciale’.


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